Io che non so…

Pubblicato: 18 ottobre 2022 in 2022
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…la strada. Io che non ho proprio nessun senso dell’orientamento. Che se mi dai in mano una cartina la giro e la rigiro cercando dei punti fermi e magari li trovo ma probabilmente sono sbagliati… Dovrei imparare a fidarmi di più dei miei compagni di viaggio. Oppure semplicemente perdermi con serenità, tanto prima o poi la direzione la ritrovo. O magari ci sarà qualcuno che mi verrà a cercare.

…imparare. Che vivo, e faccio esperienze ma non imparo mai. Che studio e tutto mi sembra chiaro. Eppure ci ricasco sempre. Che due più due fa quattro certo che lo so, ma in fondo io sono convinta che il risultato, nonostante le apparenze, non è detto che sia veramente quattro. Che la realtà mi può stupire, dandomi un risultato altrettanto plausibile. E magari più divertente. Coinvolgente.

.. fidarmi.. e questa è la cosa più stupida. Perché, alla fine di tutto, la paura non allontana gli altri. Allontana me. Da quello che veramente posso essere, vivere. Sentire. Essere. Godere, apprezzare. Essere.. ESSERE.

Sono solo parole

Pubblicato: 8 ottobre 2022 in 2022
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Quando il periodo buio è alle spalle ma solo a un passo di distanza…. Quando una certa idea di futuro la sento e inizio a disegnarla, ma la voce è troppo bassa, sussurrata, impercettibile quasi e i colori sono come acquerelli troppo diluiti .. sì! Mi sento salva, ma non troppo, mi sento forte ma ho paura….

Non ho più le certezze di prima, forse è meglio, perché gli altri possono applaudire o fischiare, esserci o sparire, capire o giudicare… ma la prospettiva è mediamente diversa, ostacoli apparentemente insormontabili possono sembrare insignificanti per chi ha un’altra storia.

Le parole sono solo parole. Ognuno le dipinge con i colori della sua vita. La temperatura di ogni parola varia da storia a storia. E da un momento all’altro dell’esistenza. Come il peso.

C’è sempre un filtro invisibile tra chi parla e chi ascolta, al di là delle buone intenzioni.

Alle volte, lo ammetto, il vorticoso groviglio dei miei pensieri non aiuta me, figuriamoci gli altri… Comunque. Sono riuscita a uscire dal baratro. E l’ho fatto da sola.

C’è ancora troppa distanza tra me e il mondo che desidero. Ma la cosa importante è che ogni mattina io mi sveglio e coscientemente SCELGO DI ESSERE FELICE. Tra i mille dialoghi interiori che bisbigliano: “non c’è la puoi fare”. Finalmente rispondo, a voce alta e decisa: “Proviamoci e vediamo!”.

Una piccola fiamma

Pubblicato: 3 ottobre 2022 in 2022
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Le tre signore, tutte vedove, si ritrovano tutti i giorni sulla stessa panchina. Per cercare il fresco. Per abbattere la noia. Per dare un senso alla giornata. Non mi sono mai avvicinata veramente. Ma potrei scommettere che i discorsi si ripetono giorno dopo giorno sempre abbastanza uguali a se stessi.

Io mi ritrovo dentro lo stesso quadretto tutti i giorni, con Romeo, solito giretto del pomeriggio, solite battute scambiate tra noi; e Romeo che annusa il mondo, mentre io vorrei urlare e trascinarlo via ma lo so che non è lui, ma la mia anima che ne avrebbe bisogno: di annusare il mondo per ritrovare una piccola, minuscola fiamma. Da tenere riparata tra le mie mani e proteggerla fino a quando arriverà il momento. O, senza più pazienza, inondarla di alcol e trasformarla in fuoco, che scalda, illumina, brucia.

Guardando la Luna, mi confido: non sono le urla che mi fanno paura. Non sono gli insulti, non più. Ma quelle vocine che mi sussurrano dentro. Che vorrebbero bendarmi e farmi girare su me stessa fino a quando perdo del tutto l’orientamento.

No, vinco io.

Perché oggi vi sento e non potete nascondervi. Se volete giocare aiutatemi a cercare una piccola fiamma. Che poi diventerà fuoco. E, infine: VITA.

Impronte

Pubblicato: 1 ottobre 2022 in 2022
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Spruzza passa sciacqua… Spruzza passa sciacqua… Impronte su impronte su ante da troppo tempo trascurate… Spruzza passa sciacqua… Il bianco torna bianco bello e basta così poco…

L’attenzione dura poco: le impronte mi portano fuori dalla cucina, da Cernusco e dalla realtà…

La bambina è bella, occhi azzurri e capelli biondi, vestita come una perfetta bambolina mano nella mano di una mamma tanto bella ma tanto diversa, decisamente mediterranea. Le luci del centro, lo splendore della Rinascente, scale mobili lampadari e lusso che sembrava appartenermi, solo perché lo stavo attraversando, annusando, vivendo.

E la grande scala di quella casa, quella che ancora sogno, di tanto in tanto, nonostante sia passata una vita.. quella scala che era destinata a occasioni importanti, come quelle tre stanze inviolabili, chiuse sempre a chiave tranne forse la domenica, che c’era la musica, o i filmini da aggiustare e vedere…

La casa era grande. Forse troppo per me, mi sembrava tutto troppo distante. E mi stupisco ancora quando penso a quando andavo a trovare la mia amica Marilena, un piccolo esercito di tre generazioni stipato in un bilocale o poco più e io facevo i conti e non capivo come si sarebbero sistemati per la notte, ma c’era anche una parte di me che la invidiava: lì dentro era impossibile essere invisibili…

Mi sembra di aver riprodotto quella distanza tante e tante volte, nella mia vita. E ora che mi pesa, che non basta una spugnetta per cancellarla mi chiedo, dopo tanta vita, come faccio a fare capire che ho bisogno di altro, di essere vista, e abbracciata, anche se abbasso gli occhi, o se dico che no, non è tanto importante.

Come Pollicino

Pubblicato: 21 settembre 2022 in 2022
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Mi sono persa. Ed è un dato di fatto. Due mesi di merda, logoranti e pesanti.

Ho tirato il freno a mano, ho vissuto in difesa cercando appigli ed energia. Non so esattamente cosa abbia scatenato tutto questo. Mi ci sono ritrovata dentro ed era estate, era caldo, mi sembrava tutto normale.

Quando mi sono resa conto che no, non lo era affatto, ho peggiorato la situazione. Come chi non sa nuotare e inizia ad agitare istericamente braccia e gambe, respirando male, rischiando così di affogare. Magari in mezzo metro d’acqua. Ecco.

Ho perso tempo. Ho perso persone. E fiducia. In me, negli altri, nel domani.

Poi arriva qualcuno, che mi conosce bene, ma non benissimo, che mi ascolta, mi blocca e dice: “Perché non riesci a vedere in te quello che vedo io? Smettila di cercare risposte e vivi!”

BAM!

Ha ragione, anche se spegnere il cervello non è cosa facile. Ha assolutamente ragione.

Ho cercato un punto da cui ripartire. E ho ripreso in mano tutti i frammenti di una storia che mi stavano aspettando da tempo: li sto mettendo in ordine, strutturando ma, soprattutto, rileggendo. E riscrivendo, dove necessario. Ho ritrovato me, e non solo. Tante emozioni per una vita in continua metamorfosi. E, come Pollicino, ho ritrovato la strada, sassolino dopo sassolino, parola dopo parola.

Grazie. A chi mi ha fatto scrivere. Ignorando che un giorno tutto questo mi avrebbe riportato a riva sana e salva.

Con i miei occhi

Pubblicato: 17 settembre 2022 in 2022
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Un metro più in là.. nord sud ovest est, non importa. Ma devo andare un metro più in là. Qui non c’è più aria pulita, le facce hanno un’unica distorta espressione, i silenzi non puniscono né guariscono. Ho fatto il solito errore di guardarmi, e giudicarmi, attraverso i vostri occhi e, come al solito, ne sono uscita a pezzi. Il plurale è d’obbligo…

Abbracciata al solito divano, accogliente giaciglio degli ultimi dieci giorni, ho finalmente visto le sbarre invisibili di una gabbia che non mi ha permesso di ragionare. Nuotavo controcorrente senza nemmeno accorgermene. Annaspavo alla ricerca di una soluzione senza pormi le domande, forse senza sapere quali fossero le risposte più urgenti.

Andare un metro più in là, per allontanarmi soprattutto da me e vedere in modo più chiaro, con i miei occhi. Lasciando nella gabbia la mia parte peggiore, quella che ripete che non ce la posso fare. Quella che mi fa esplodere dentro, che sembra non essere raggiunta da niente e nessuno. Sono ancora la guardia carceraria di me stessa, nonostante tutti i passi avanti.

E così l’ho fatto, per poter riprendere il mio viaggio.

Ultimamente ho perso molte delle mie certezze e ho avuto paura. Ho creduto di non avere più speranze. Un passo in avanti e sono ancora in piedi. E mi sento meglio. Vedo le facce sorridenti, ricambio con un sorriso magari ancora un po’ incerto sapendo che è solo questione di tempo..

Oltre il viaggio

Pubblicato: 13 settembre 2022 in 2022

Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato.
ORIANA FALLACI

Mi stupisco sempre quando quel famoso social segue i miei umori sparandomi aforismi e citazioni in linea con i miei umori.

Detto questo, mangiata anche questa ciliegina su una torta amara, devo andare oltre. Non sono ancora arrivata al famoso punto zero, quel momento in cui non si vince, non si perde, ma si riparte. (…) Si chiama giorno zero perché quello che segue lo zero è sempre un inizio e negli inizi non si conosce sconfitta.

Mi rendo conto che c’è ancora pulizia da fare, scorie da eliminare. Non sono una fragile bambola di cristallo, sarei stata pronta a confrontarmi con la Verità. Non faccio nemmeno la guerriera spartana, figura che mi intristisce molto, troppo lontana dalla (mia) realtà. No.

Sono semplicemente una donna, in un momento complicato. Devo cercare nuovi punti cardinali, allontanare la nebbia della delusione e ricordarmi chi sono. C’é sempre una Luna, a guidare il mio percorso. E non è solo un tatuaggio sul mio braccio, ma molto di più. Non ho ferite da leccare, ma è come se ci fosse un buco imprevisto che solo ondate di nuova vita, nuove emozioni, potranno colmare. Le grida o i silenzi non mi appartengono più. Sono in grado di parlare. Sono in grado di ascoltare. E se mi ci impegno posso persino abbracciare. E essere abbracciata. Riparto da qui. Da tutto quello che mi fa sentire VIVA.

Happy birthday

Pubblicato: 8 settembre 2022 in 2022
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Non posso più chiedermi perché. Come sia stato facile passare dalla vita all’oblìo e noi spettatori muti senza nemmeno la forza, o la voglia, di applaudire a questo triste spettacolo. Almeno io.

Non mi chiedo nemmeno più dov’è la verità. È addirittura poco interessante, e aggiungerebbe veramente poco.

A tutti piace sentirsi speciali, vivere esperienze speciali che, studiando la mappa del tesoro, facciano trovare quel sentiero impervio disseminato di monete d’oro cadute dal forziere. Mi sono sentita privilegiata e appagata.

Oggi ho soffiato su quella candelina, ho visto la fiammella scomparire, il fumo danzare verso il cielo e poi niente. Come tra le mie mani e sulla mia pelle. Niente.

L’eco delle urla di ieri , insulti e bestemmie, mi ha confermato che non fa male. Non mi fa più male.

So da dove ripartire. Nessuno può farmi sentire speciale se io non lo permetto. Nessuno può ferirmi se io non lo permetto. E io non lo permetto. Di ferirmi. E per sentirmi speciale probabilmente ci devo lavorare ancora un po’.

Quindi schiarisco la voce e canto: “HAPPY BIRTHDAY TO MEEEEE..”

E sarà quel che sarà!

Vaffan…

Pubblicato: 5 settembre 2022 in 2022

È molto buffo pensare di essere in un certo mondo e poi capire, realisticamente, che sono sola.

Sono sola in questa casa dove arriva un problema e improvvisamente, dopo tante battute scherzi e buone intenzioni , invece di capire come affrontare insieme la situazione, ci si chiude in camera, gocce, nanna e silenzio.

Sono sola, perché parlo. E quando parlo di me, di quello che sento, di quello che provo, sono sciocca.

Intorno a me solo persone che mettono l’ego prima del cervello. Mettono l’ego prima del cuore.

VAFFANCULO!

Passo 6 … difficile…

Pubblicato: 28 agosto 2022 in 2022
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Sarebbe meglio far finta di niente, voltarsi dall’altra parte, non scrivere, non essere, e ci penso domani….

Oggi non è andata bene.

Mi faccio comunque una coccola, non voglio essere il giudice cattivo di me stessa, come sempre. Solo che sento avanzare a spallate una parola, nella mia testa. Ed è la parola che mi fa più paura di tutte. I N V I S I B I L E.

Ed è per questo che devo scrivere, fissare l’istantanea, non far finta di niente, non voltarmi dall’altra parte, essere. L’ ultima cosa che voglio, pur avendolo desiderato per anni, è sentirmi invisibile.

Ho sbagliato, come sempre. A specchiarmi negli occhi degli altri. Devo guardarmi attraverso i miei occhi. Che non sono sempre benevoli, anzi. Ma conoscono le sfumature. Se chiedo rispondono. Al limite discutono. Ma non mi lasciano da sola a cercare la risposta. Non importa. Sono abbastanza forte per affrontare il va e vieni delle persone nella mia vita. Non trattengo, non insisto.

Aspetto domani. Magari andrà meglio.