Tu sai cos’è la fiducia?
Mi hai cercato, mi hai voluto, aspettato e… ti ricordi la magia di quel momento? Avevi gli occhi lucidi. Mi pare di aver visto una lacrima scendere sulla tua guancia. Ti ricordi quell’abbraccio forte quando mi hai sentito piangere? E quante volte mi hai detto: ‘ricordati che io non ti farò mai del male’.. quante volte mi hai aiutato a rialzarmi quando, incerto, muovevo i primi passi. Sei stato tu ad insegnarmi ad andare in bicicletta, quando mi hai detto che ero pronto. Io avevo paura, ma tu continuavi a ripetermi: ‘fidati! Io lo so che ce la puoi fare!’ e ti sentivo che mi tenevi mentre io pedalavo troppo piano perché la bicicletta rimanesse in piedi. Ma dopo qualche metro, io pensavo tu fossi ancora al mio fianco e invece no, e quando l’ho scoperto sono caduto.. e piangevo, pensando che tu mi avessi abbandonato. Ma tu insistevi: ‘risali sulla bicicletta! Eri tu che pedalavi!’ E alla fine ce l’ho fatta, ce l’abbiamo fatta… e tutte le volte che avevo paura, mi aggrappavo alle tue forti braccia e, in quel momento, lo sapevo: non poteva succedermi nulla! Quante cose abbiamo fatto insieme, papà? Le sorprese alla mamma, e gli scherzi. Le nuotate al mare, i castelli di sabbia, le discese con il bob… la stessa favola che ti chiedevo tutte le sere. E tutte le sere me la raccontavi uguale. Un bacino sulla fronte felici di rivederci domani mattina.
Cosa è successo quella notte, papà? Perché non ti sei ricordato di tutto questo? Non mi hai riconosciuto? Sono improvvisamente diventato un estraneo? Il nostro mondo non lo vedevi più mentre mi uccidevi? Ora mi chiedi di perdonarti, ma io mica lo so cosa sia il perdono. Sono troppo piccolo. Mi sa che non lo saprò mai.
Chiedo scusa, in qualità di adulta, a tutti i bambini a cui facciamo del male con la guerra, con le mani o con le parole. Ogni volta che li maltrattiamo. Rubiamo. Picchiamo. Bombardiamo. Sfiguriamo. Violiamo. Quando gli togliamo la vita, la speranza, la spensieratezza, l’incanto.