Archivio per ottobre, 2014

Amore ritrovato

Pubblicato: 30 ottobre 2014 in 2014

mammaBimboQuando ho conosciuto P, o meglio, il suo mondo, una delle figure più importanti eri tu: A.

E quando mi hai aperto la porta hai iniziato a raccontare. I tuoi figli alzavano gli occhi al cielo, per quelle storie sentite decine di volte.

A casa mia gli aneddoti sono rari. Alcune persone sono addirittura avvolte nel mistero. Per cui sentire raccontare di parenti e amici di cui spesso non conoscevo nemmeno il volto lo trovavo divertente e affascinante e mi sembrava di entrare così a far parte veramente della vostra famiglia.

Poi i racconti si ripetevano, è vero; ma io non mi stancavo di ascoltarli.

Non abbiamo forse mai dato tanto peso a questa tua tendenza a ricreare questo mondo rendendo vivi i ricordi. Era come se il presente fosse fuori dalla porta di casa. Dentro c’era quella ricchezza umana che la morte di G si era portata via. Ognuno reagisce seguendo il suo cuore e il suo carattere. Trovando la consolazione dove crede di stare meglio.

Molte cose davamo per scontate. Molti errori, probabilmente, abbiamo fatto.

Poi i tuoi ricordi sono andati ancora più lontani. Mi parlavi come si parlava a una sconosciuta, perché questo ero per te. Ancora, qualche anno fa, mi hai raccontato cento volte della tua infanzia in quel paese straniero, dei tuoi fratelli che ogni volta cambiavano di numero. Come in un loop, finita la storia ricominciava, con particolari diversi. E io che ti dicevo sì con aria fintamente stupita chiedendomi dentro dove fossi veramente.

Oggi non sappiamo più dove sei. Oggi non riconosci più nessuno. Ma c’è una persona che ti ha ritrovato. Ha lasciato le difficoltà, le incomprensioni, la rabbia dietro alle spalle. C’è un figlio che ha ritrovato sua madre. Forse, mi spingo oltre: c’è un ex bambino che ha ritrovato la sua mamma. E in quei sorrisi che solo a lui riservi mi piace pensare a una mamma che vive ancora qualche istante con il suo bambino.

Passi

Pubblicato: 20 ottobre 2014 in 2014

piediRicominciamo. Come dopo un lungo letargo, sento risvegliarsi tante emozioni fuori e dentro di me.

Stare nel tutto e nel contrario di tutto mi ha bloccato in superficie. Oggi  ho percorso una strada, sono a un punto di ristoro, mi è concesso rallentare e apprezzare il panorama. Bere. Respirare profondamente. Ma non mi devo fermare. Le mete da conquistare sono ancora tante. Nessuna impossibile, ma basta poco per tornare nella cattiva abitudine di fare progetti con la testa ma stare fermi con il corpo. NO!

Forse mi piacerebbe che tutto il mio mondo si muovesse con me, in armonia. Ma ognuno ha la sua strada, il suo ritmo, le sue mete. Non posso pretendere niente. Solo non vorrei sentire tanti ‘IO’ risuonare in tutte le direzioni. E’ finito il tempo della guerra, ma non mi metto dietro a nessuno, sono viva e intendo sentirmi così a lungo.

Ogni volta che urlo, so che è tutto inutile. Ogni volta che dico NO, so di sbagliare. Ogni volta che il mio sorriso non viene capito, mi dispiace. Quando sento di essere un passo più avanti rispetto a ieri, sono felice. E’ tutto qua.

 

Giallo Rosso e Verde

Pubblicato: 15 ottobre 2014 in 2014
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autunnoE anche quest’autunno è arrivato, regalandomi energia nuova. Mi è sempre più chiaro che l’energia si nutre di energia, l’azione nutre l’azione. E se si fanno le cose con amore, col rispetto dovuto ai propri talenti, non c’è spazio per lamentarsi.

Archiviato il libro delle amarezze, mi sveglio sempre prestissimo, e prestissimo organizzo mentalmente la mia giornata, e inizio a fare.

E, meraviglioso, scopro quel sorriso stampato sulla mia faccia, guardo le tessere che finalmente iniziano a posizionarsi nel giusto ordine. Non è tutto perfetto, ma provo qualcosa di molto vicino alla serenità, come da tempo non mi capitava.

Le passeggiate con Romeo mi sembrano persino troppo corte, la città e il naviglio si sono ristretti. I minuti, le ore, corrono con una velocità inarrestabile, e arrivo a sera, mi guardo indietro, e non sento più di aver buttato via un altro prezioso giorno della mia vita. E guardo avanti e non vedo l’ora che arrivi domattina, che non sarà uguale a oggi ma altrettanto appagante.

L’esercito dei vecchietti lo trovo sempre sulle panchine di fronte a casa, seduti a guardare il mondo che passa davanti. Salutano, due chiacchiere e poi, lentamente aggrappati ai loro bastoni, se ne tornano a casa, aspettando il loro domani. Uno di loro, eroico, si è dato uno scopo: ripulire il vialetto dal tappeto di foglie che inevitabilmente lo ricopre. Quindi esce di casa con una scopa. E passa il tempo a spazzare. E un minuto dopo che ha finito il vialetto è di nuovo pieno di nuove foglie. Ma non è quello il punto. E credo che lo sappia anche lui.

Oggi, giorno per me sempre speciale, mi prendo un minuto, rallento, ti penso.