E anche quest’autunno è arrivato, regalandomi energia nuova. Mi è sempre più chiaro che l’energia si nutre di energia, l’azione nutre l’azione. E se si fanno le cose con amore, col rispetto dovuto ai propri talenti, non c’è spazio per lamentarsi.
Archiviato il libro delle amarezze, mi sveglio sempre prestissimo, e prestissimo organizzo mentalmente la mia giornata, e inizio a fare.
E, meraviglioso, scopro quel sorriso stampato sulla mia faccia, guardo le tessere che finalmente iniziano a posizionarsi nel giusto ordine. Non è tutto perfetto, ma provo qualcosa di molto vicino alla serenità, come da tempo non mi capitava.
Le passeggiate con Romeo mi sembrano persino troppo corte, la città e il naviglio si sono ristretti. I minuti, le ore, corrono con una velocità inarrestabile, e arrivo a sera, mi guardo indietro, e non sento più di aver buttato via un altro prezioso giorno della mia vita. E guardo avanti e non vedo l’ora che arrivi domattina, che non sarà uguale a oggi ma altrettanto appagante.
L’esercito dei vecchietti lo trovo sempre sulle panchine di fronte a casa, seduti a guardare il mondo che passa davanti. Salutano, due chiacchiere e poi, lentamente aggrappati ai loro bastoni, se ne tornano a casa, aspettando il loro domani. Uno di loro, eroico, si è dato uno scopo: ripulire il vialetto dal tappeto di foglie che inevitabilmente lo ricopre. Quindi esce di casa con una scopa. E passa il tempo a spazzare. E un minuto dopo che ha finito il vialetto è di nuovo pieno di nuove foglie. Ma non è quello il punto. E credo che lo sappia anche lui.
Oggi, giorno per me sempre speciale, mi prendo un minuto, rallento, ti penso.