Molta meno poesia, oggi.
Un’enorme montagna da stirare mi aspetta, suggerendomi che non è possibile rimandare. E non rimando. Stacco il cervello e vado avanti. Un occhio a G che deve studiare. Uno ‘Schhhhhhhhh…’ a Romeo che, annoiato, abbaia contro qualunque essere vivente nei dintorni.
E penso come sarebbe bello se tutto in un attimo si risolvesse. Potrei fare quelle cose che sto rimandando da un’eternità. Ho deciso di crederci. La fiducia è l’unica strada che prendo in considerazione.
Alla fine del pranzo ho chiuso gli occhi e ho ritrovato un ricordo. Un dolce ricordo. Le frittelle che papà portava tutte le domeniche di carnevale a chiudere il pasto. Con conseguente disputa su quale pasticceria le faceva meglio: “quelle vuote lì. Ma la crema è meglio là….”
Un verdetto definitivo non credo sia mai arrivato.
Mmmmmhhhhhhhhhhh. Che voglia di frittelle………
Photo credit: dolci di carnevale via photopin (license)