Archivio per dicembre, 2015

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Carissimo!

Immagino tu sia stanco, ma ho voglia di parlare un po’ con te.

Come sempre negli ultimi anni, ti sei scordato di me. Ma non importa. Come logica impone, sono troppo grande per credere ancora in certe cose. Quindi, mi adeguo. Ho solo voglia, questo ventisei dicembre, di tornare per qualche istante una bambina e dare voce ai miei desideri; cosa che, nel ruolo da adulta, non riesco proprio a fare.

La prima cosa che avrei voluto ricevere, quest’anno, sarebbe stata una bussola molto speciale, per riuscire ad uscire da questo labirinto intricato in cui sono prigioniera e che non mi sta portando da nessuna parte. Accompagnata dal silenzio, bene prezioso. Oppure bella musica, che mi fa volare come poche cose al mondo. Le parole, quelle no; soprattutto quelle di sempre. Stanno diventando una gabbia insopportabile. Certo, parole nuove sarebbero le benvenute.

Un pacchettino di fiducia in me stessa, cui far ricorso nei momenti più difficili. Degli occhiali nuovi, che mi permettano di vedere che le cose possono cambiare da un momento all’altro, e che il momento è adesso. Sorrisi: mattina pomeriggio e sera. A volte costano meno di grugniti fastidiosi.

Sparsi qua e là, abbracci. Muovere le braccia e non sentire di essere soli. Abbracciare e essere abbracciati. Perché sembra essere tanto difficile?

So quello che di buono ho nella mia vita. Quello che non funziona so di affrontarlo male. Quindi, Babbo, se riesci a farmi vedere dove sono le opportunità del mio cambiamento, te ne sarei grata. Ecco, tutto qua. Opportunità.

Photo credit: He Knows if You’ve Been Bad or Good… via photopin (license)

Chiudo gli occhi!

Pubblicato: 23 dicembre 2015 in 2015
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occhi chiusi

Chiudi gli occhi e conta fino a cinque! apri gli occhi e stupisciti! Non è tutto diverso, se lo vuoi?

Chiudi gli occhi e conta fino a quattro! Fai una giravolta. Apri gli occhi e osserva: non c’è più buio, solo luce.. e luci.. e lucette che, come in una danza, ti invitano alla festa.

Respirone…

Chiudi gli occhi, conta fino a tre! Fai una giravolta, poi un inchino. Apri gli occhi: tutti sorridono, tutto pare sospeso, vince la serenità! Ai problemi ci penserai più avanti….

Fai un sorriso…

Chiudi gli occhi, conta fino a due! Fai una giravolta, un inchino, apri le braccia. E se nevicasse? non sarebbe perfetto?!

Chiudi gli occhi, conta: uno! fai una giravolta, un inchino, apri le braccia, abbraccia qualcuno…

Chiudo gli occhi, faccio una giravolta, un inchino, apro le braccia, abbraccio la vita, mi stupisco, respiro, sorrido, rido, vedo le luci e le lucette e so che niente riesce ad abbattermi totalmente. Chiudo la porta alla giornata di ieri e guardo avanti. I problemi li sistemo in un angolino e mi godo qualche giorno di serenità!

Photo credit: Just Juliana via photopin (license)

Un’idea di Natale

Pubblicato: 19 dicembre 2015 in 2015
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christmas

Meno 6, dice il calendario dell’avvento. Mi sento come un’aliena, atterrata oggi in una città qualunque, tanta gente, e luci, e alberi…. Guardo tutto questo ma non mi tocca, quest’anno. Ogni tanto ripesco ricordi, il valore dell’attesa, le emozioni. La sceneggiata per i più piccoli e forse un po’ di invidia, per essere uscita da quel giardino incantato dove tutto è possibile. Non pensavo di potermi allontanare così tanto, da quella magia. Per fortuna Giò mi ‘costringe’ a riavvicinarmi. Glielo devo, e tant’è.

Torno a quando era tutto molto più semplice, i ritmi stabiliti dalla fine della scuola, tutti in macchina e via, si parte per la montagna! E lì piano piano arrivano tutti, bambini e adulti, a formare quel quadro di rassicurante stabilità. Caspita quanto mi manca un luogo così, dove arrivi e tutto funziona secondo delle regole rasserenanti. Ognuno ha il suo ruolo ma i bambini e i ragazzi devono semplicemente divertirsi e non disturbare. E attendere l’ora giusta perché il teatrino abbia inizio. La cena, buona. Lunga, ma non troppo. Poi, tutti fuori, che arriva Babbo Natale. E io ragazza che guardo gli occhi lucidi ed emozionati dei piccoli che hanno questo potere di smuovere decine di persone che recitano solo per loro. Ma va bene, è la sera dove tutto è possibile, no?

Oggi, che non sento la magia, giro per la città e guardo queste luci, implorandole di raggiungermi, dentro, in fondo al cuore. Ho voglia di credere che ancora tutto sia possibile.

Un’idea di evasione

Pubblicato: 5 dicembre 2015 in 2015
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treno

Siamo sul treno, preso al volo mentre i controlli severi in stazione ci stavano trattenendo altrove e la voce in stazione annunciava: “E’ in partenza dal binario otto…..” nooooo!!! È il nostro! È lì,il treno, di fronte a noi! e il tipo, con una lentezza esasperante, verifica uno a uno i biglietti.

Alla fine ce l’abbiamo fatta, correndo e sperando.

Ora faccio il mio personalissimo viaggio, appena distratta dal panorama padano, con quella nebbiolina a sfumare i paesaggi e, forse, la mia meta. Viaggio poi… Sono solo due giorni, in fuga dalle solite cose, soliti ritmi e, potrebbe essere, i soliti malumori.

I giorni corrono e io ho voglia di una rivoluzione. Devo ficcarmi sulla fronte un chiodo e pensare solo a quello, respirare solo per quello, ridere, mangiare e vivere solo per quell’obiettivo.

Ieri mi è tornato alla mente un manuale di disegno che tra i tanti approcci insegnava a disegnare a partire da ciò che esternamente definisce il soggetto che ci interessa ritrarre. Quindi, il mondo esterno definisce i contorni. Non mi ci ritrovavo un granché. Però, alla fine, quante volte lo permetto? Quante volte vedo i vuoti e non i pieni? Tutto sbagliato! Accettare il bagaglio, arricchirlo , se serve. E liberarlo dalle inutili zavorre.  Eccolo il buon proposito di oggi!

Un’idea di cambiamento

Pubblicato: 2 dicembre 2015 in 2015
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mondo a colori

La giornata deve iniziare con un buon proposito da realizzare nelle 12 ore, cotto e mangiato.

E tutte le solite incombenze devono tener conto di questo buon proposito, che è  la cosa più importante e tutto si deve adeguare. Ora, quasi sera, il mio primo piccolo buon proposito è stato realizzato. Quindi: tutto ok.

Detto questo. A me, viaggiatrice imperfetta, colpisce quanti viaggi coesistono in un solo percorso. Quanti livelli interagiscono. Quante cose succedono intorno senza sfiorarmi, perché sono altrove, in realtà. Oggi, in particolare, ero rapita dai colori che, inevitabilmente, sono ricchi: oro, rosso e verde, nelle mille combinazioni del Natale. E dentro la mia testa venivano manipolati da filtri e trasformati in altri colori, meno pomposi.

A un certo punto mi sono ritrovata come in un celeberrimo video musicale degli anni ottanta, ‘Take on me’, in cui c’è totale commistione tra cartoon e uomini. Tutto intorno a me era trasformato, i colori spariti a favore del tratto a china. L’essenziale. Luci, ombre e contorni. Sorrido pensando a tutti quegli strumenti impolverati da qualche parte. Le dita nere d’inchiostro, spesso fino al polso. Per un attimo sono in cameretta, con la musica, e un mondo di  speranza.

Romeo mi riporta alla realtà, litigando con un simile, abbaiando e tirando. E’ ora di rientrare. Ma il viaggio continua….

 

E’ arrivata la sera

Pubblicato: 1 dicembre 2015 in 2015
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luce

Grazie. Oggi mi è pesato. Ma è passato.

Ancora un paio di pratiche da archiviare: cena, Giò a letto e ultima uscita di Romeo. Ma nel frattempo posso spegnere cervello ed emozioni e seguire del tutto passivamente il flusso della serata televisiva.

Oggi sono riuscita a guardare alle cose con severo distacco. Mi ha fatto bene. Forte la tentazione di prendere a padellate il (mio) mondo, magari con gli occhi chiusi, NDO COJO COJO, e poi vediamo cosa resta…. sarebbe rimasta in piedi solo la frustrazione. Per sconfiggerla  bisogna uscire dal labirinto. Cambiare rotta. Valutare nuove strade. O, almeno, percorrere le solite strade con un atteggiamento differente.

Non è facile sentirmi addosso delle etichette che non sento mie. Volevo dimostrare che si sbagliavano dandogli ragione. Contorto, no? Perché un’etichetta può diventare un comodo rifugio: ‘ti aspetti questo da me? toh!’ Bene. Punto e a capo? Sì, lo voglio.

Voglio essere serena. Mettermi i paraocchi e procedere sulla mia strada, verso la mia idea di Vita. Da sola o in compagnia. In questa fase non è importante. Ritrovarmi. Nel bene e nel male. Nei fallimenti e nei successi. Senza pensare di essere la migliore né la peggiore. Ma, questo sì, amarmi al punto di vedere in ogni istante l’espressione migliore di me, evitare tutti i nascondigli e seguire la luce.