Carissimo!
Immagino tu sia stanco, ma ho voglia di parlare un po’ con te.
Come sempre negli ultimi anni, ti sei scordato di me. Ma non importa. Come logica impone, sono troppo grande per credere ancora in certe cose. Quindi, mi adeguo. Ho solo voglia, questo ventisei dicembre, di tornare per qualche istante una bambina e dare voce ai miei desideri; cosa che, nel ruolo da adulta, non riesco proprio a fare.
La prima cosa che avrei voluto ricevere, quest’anno, sarebbe stata una bussola molto speciale, per riuscire ad uscire da questo labirinto intricato in cui sono prigioniera e che non mi sta portando da nessuna parte. Accompagnata dal silenzio, bene prezioso. Oppure bella musica, che mi fa volare come poche cose al mondo. Le parole, quelle no; soprattutto quelle di sempre. Stanno diventando una gabbia insopportabile. Certo, parole nuove sarebbero le benvenute.
Un pacchettino di fiducia in me stessa, cui far ricorso nei momenti più difficili. Degli occhiali nuovi, che mi permettano di vedere che le cose possono cambiare da un momento all’altro, e che il momento è adesso. Sorrisi: mattina pomeriggio e sera. A volte costano meno di grugniti fastidiosi.
Sparsi qua e là, abbracci. Muovere le braccia e non sentire di essere soli. Abbracciare e essere abbracciati. Perché sembra essere tanto difficile?
So quello che di buono ho nella mia vita. Quello che non funziona so di affrontarlo male. Quindi, Babbo, se riesci a farmi vedere dove sono le opportunità del mio cambiamento, te ne sarei grata. Ecco, tutto qua. Opportunità.
Photo credit: He Knows if You’ve Been Bad or Good… via photopin (license)