Peace & Love. Dura no? Giorni tremendi! ovunque giri l’attenzione c’è la vita insultata, maltrattata, offesa. In nome di dio o del potere, in nome dell’incapacità di accettare un no come risposta.
Quindi oggi mi dedico alle piccole cose. Stirare. Ascoltare musica. Passeggiare. Il mondo, stia dove stia. Ma a qualche metro da me.
E parto con un viaggio immaginario, e penso al colore: mi piacerebbe avere tante lattine di vernice delle tinte più accese, immergere le mani e iniziare a sporcare tutto, disordinatamente. Accarezzare i musoni con il giallo. Lasciare impronte ovunque. Siamo di passaggio, almeno divertiamoci!
Poi vorrei bendarmi e in una pasticceria assaggiare tutto, ma proprio tutto, senza farmi condizionare dalle forme, dalle calorie, dalle idee.
E vorrei tutte le mie amiche qui, e parlare e ascoltare ma soprattutto ridere, come ai bei tempi. E sdraiarci, magari in spiaggia, in un tutt’uno tra noi e il mare, libere. E salire su una moto, senza casco come una volta, e correre e urlare. E poi tornare a casa, con un sorriso idiota stampato sulla faccia, e accorgermi che il sorriso è contagioso e le barriere sono improvvisamente sbriciolate. Aprire le braccia e trovare altre accoglienti braccia aperte. Addormentarmi e sognare che il mondo capisca che non si può morire così.