Tempo magnifico. Sole. Non troppo caldo. Ma decisamente estate.
L’atmosfera che si percepisce è di chi sente il tempo scadere: la valigia è incombente, si ragiona su quando sarà più opportuno mettersi in viaggio e si programmano gli ultimi impegni. Come suddividere le cose del frigorifero per arrivare all’ultimo senza avanzi. L’ultima grigliata per poter pulire e mettere via tutto.
Nel frattempo arrivano ‘quelli del week-end’ e li riconosci dalla carica, la voglia della festa, la necessità di lasciare il lavoro lontano e veramente sentirsi liberi.
Nella pedalata nella pineta vedo sparse, qua e là, mamme e nonne con passeggini e carrozzine e frugoletti addormentati, in pace con tutto e tutti. E, solo per un attimo, vorrei tornare a quel momento, e gustarmi il suo faccino sereno sprofondato nel sonno e, come allora, parlargli del futuro. Ma dura poco. Torno al presente e sorrido. Torno a casa e sempre sorridente me lo abbraccio forte. Lui, non capendo, in qualche modo ricambia il mio abbraccio. Poi torna a giocare.
Photo credit: When the umbrella matches the scenery! – 222:365 via photopin (license)