Un terremoto, non ce n’è, restituisce una realtà al punto zero. Niente sarà più come prima, tolte le funzioni fondamentali e alcuni equilibri da garantire.
Ma tutto il resto non esiste più. Ci si può prendere il lusso di lasciarsi trasportare dalla corrente. Perché anche le barriere interiori perdono senso. Persino la buona educazione e i saldi principi. Si può, evento meraviglioso, resuscitare altrove. Ed è stupendo.
E così, vagando in cerca di una (o più) nuova meta, ho visto cose di cui, prima, nemmeno mi accorgevo. Ho fatto entrare nella mia vita colori che appena qualche settimana fa rifiutavo. E mi sono ritrovata a provare un’emozione probabilmente mai provata. Una sorta di perfetta serenità. E’ la consapevolezza che la ricostruzione deve necessariamente ripartire da me e, in particolare, tracciando la nuova mappa di me oggi: quali emozioni covano sotto la brace? è arrivato il momento che si alzi il vento e tutto torni ad ardere, con la forza del rinnovamento.
Oggi sto nella mia Isola Felice osservo, mi osservo, sperimento e vivo.