PREMESSA. Solo qualche settimana fa, sul ponte vicino a casa, tra naviglio e metropolitana, ho avuto una sorta di visione: io che, improvvisamente, correvo all’arrivo del treno e mi buttavo giù.
Non ne ho parlato mai. Primo perché veramente non ho mai pensato a una “soluzione” tanto estrema. Secondo perché mi ha sconvolto.
Negli ultimi giorni, le mie lunghe passeggiate sono state un tormento: nemmeno la musica a tutto volume riusciva a spegnere il cervello. Ero sulle montagne russe, passavo da un aspetto all’altro della mia vita senza trovare pace. Insoddisfazione, voglia di cambiamento, stasi necessaria ma subita. Voglia di sentimenti chiari e puliti, ma consapevolezza che per arrivarci devo scalare l’Everest con un paio di Superga ai piedi, tanto è il mio livello di sfiducia e paura. Frustrante.
Solo nelle favole arriva la fata buona e agitando una bacchetta magica risolve tutto? BIBBIDI BOBBIDI BOO fa la magia tutto quel che vuoi tu….
Ieri sera ho pensato a una persona e, così, gli ho mandato un messaggio. Ci siamo sentiti e mi ha ricordato un’idea di cui avevamo parlato e che, in cuor mio, avevo scartato non ritenendomi all’altezza. Alla fine della telefonata, è partita una scintilla dentro di me, e ha attraversato tutto il mio mondo, illuminando una serie di errori che ho compiuto ultimamente. Ho dovuto pormi molte domande. Perché non hai fatto questo? o quello? ci hai provato? ma veramente, ci hai provato veramente?!
CONCLUSIONE: Oggi, passeggiando con la musica di sottofondo, la testa più leggera, il vento come compagno di viaggio, ho avuto una sorta di visione: io che, improvvisamente, mi piegavo sulle gambe, inspiravo profondissimamente e un urlo come mai si è sentito è uscito potente dalle profondità più profonde della mia anima.
Sono tornata a casa molto più leggera. Ora so cosa fare.