Archivio per giugno, 2017

La mia fame

Pubblicato: 25 giugno 2017 in 2017
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Le parole si sono trasformate in silenzio.
Le emozioni hanno spento la luce e si sono assopite.
Nel buio mi accorgo di essere sola e vedo tutto molto più chiaramente.

Vedo la mia fame, che urla. Tu non hai fame. E gridi cose tanto diverse dalle mie. La mia fame non è la tua fame, il mio urlo è diverso dal tuo. L’ho capito. Nonostante questo non riesco a fare la cosa più logica: andarmene. Cercare qualcuno che condivida il mio pane; o proseguire nella ricostruzione, in solitaria.

Sto qui, pensando che tutto si modifica e, forse, riusciremo un giorno a trovarci più vicini.
Oppure non succederà. Ma riusciremo a salutarci senza drammi. Oppure, ancora, un’altra ferita con cui confrontarsi e imparare qualcosa di più da questa vita.

Ma non vale la pena chiudersi in un castello dorato, perché non è la pace quello che sto cercando. Forse nemmeno la verità. Sto cercando il confronto, di mettere in gioco quello che da troppo tempo era congelato. Probabilmente non c’è una strada facile da percorrere, sono io che sono in posizione di debolezza ogni volta che una corda viene scoperta. Alla fine di questa strada la tela avrà intrecci di tutti i colori, perché è così che voglio. Me ne devo ricordare, ogni volta che mi viene la tentazione di scappare. La sofferenza, la paura affrontata, la gioia e la serenità sono una faccia della stessa medaglia.
Quindi vivo, senza paura. Senza rimpianti.

A mille passi dal cuore 

Pubblicato: 19 giugno 2017 in 2017
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passo più, passo meno… Siamo in tanti  a tenerci a distanza, con la paura di aprirci ai sentimenti e viverli, viverli veramente. Sembra tutto un gioco di dare e avere, dove ci si nasconde pensando così di rimanere interi. Non è così, almeno per me. Rimango vuota, semplicemente.

Non riesco a giocare. Meglio: non voglio giocare. Mi sentirei sempre un po’ morta, in coma sentimentale. In alcune fasi della vita è necessario. Ma a un certo punto bisogna saper rinascere. Oggi voglio assaggiare tutti i gusti che la vita offre, osservare i colori, le sfumature e, come bambini, tuffare piedi e mani nella pittura e lasciare tracce ovunque, sporcarmi sapendo che sono i colori più belli, più sani, più veri. Perché dicono: “Sei viva!”.

E il risultato è un’autentica opera d’arte. E’ ritrovarmi, riscoprirmi molto, molto vicina alla felicità e compiere gli ultimi passi lentamente, molto lentamente. Questa volta non per la paura di ferirmi. Ma per essere certa di godere di tutto, di non tralasciare niente. E volgere il mio sguardo indietro, vedere la strada fatta e commuovermi: chi l’avrebbe detto all’inizio del viaggio?

E guardarmi intorno e capire che non ho bisogno di appoggiarmi, perché le energie erano e sono tutte dentro di me. Grazie a chi mi ha fatto da bussola, in alcuni momenti complicati. Io vado avanti. Ultimi mille passi, e poi via! verso il nuovo obiettivo.

Il viaggio continua

Pubblicato: 10 giugno 2017 in 2017
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Caldo fa caldo. Per questo le prime ore del giorno sono preziose per uscire e passeggiare, con quell’arietta che ci tiene compagnia e i pensieri che non mi abbandonano mai. Ma non sono pensieri cupi, anzi.

Ogni tanto mi incarto, vecchi fantasmi si insinuano nel cuore e nella testa e mi fanno sbandare. Ma, in linea di massima, l’esercizio quotidiano di capovolgere le prospettive e le linee guida mi fanno vedere tutto in maniera diversa e possibile. Mi piacerebbe arrivare al punto di sentire di non ‘aver bisogno’ degli altri. Il che non vuol dire di bastare a me stessa. Al contrario. Significa vivere me stessa e gli altri in piena libertà, in uno scambio naturale, senza un dare/avere: se alla fine i conti non tornano è uguale, perché la serenità non è fuori, ma dentro di me.

Ora non è ancora così: ogni tanto la bambina che è dentro di me fa i capricci e sbatte i piedi e i pugni per richiamare l’attenzione. Oppure fa il broncio e tiene tutti a distanza, per non soffrire. Ma sono episodi isolati. Per fortuna le persone a cui tengo sono intelligenti e non danno importanza a questi umori.

Le vecchie trappole quotidiane riesco ad evitarle, non avendo più voglia di impantanarmi. Buono. Il futuro non lo vedo se non a pochi istanti da me. Sento che non è il momento delle grandi Decisioni. Tutt’al più sono le Scelte le protagoniste di questa fase. E’ l’istinto a guidarmi.

“Anche la più repressa delle donne ha una vita segreta, con pensieri segreti e sentimenti segreti che sono lussureggianti e selvaggi, ovvero naturali. Anche la più prigioniera delle donne custodisce il posto dell’io selvaggio, perché intuitivamente sa che un giorno ci sarà una feritoia, un’apertura, una possibilità, e vi si butterà per fuggire.”

Clarissa Pinkola Estés

Sono solo ca**i miei!

Pubblicato: 5 giugno 2017 in 2017
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Premessa necessaria: quanto dirò in seguito non riguarda Amici, Amiche o parenti. Gli unici che possono veramente parlare, sapendo di cosa stanno parlando.

Mi piace camminare. Penso si sia capito. Mi piace scambiare quattro chiacchiere con le persone che incontro, anche se si tratta di commentare il caldo, la pioggia o altre banalità. Mi piace raccogliere confidenze mai richieste, quando l’interlocutore, chissà perché, ritiene di potersi fidare e apre il suo cuore a una semi-sconosciuta.

Cerco di essere mentalmente più aperta possibile, quando riesco empatica. Il che non significa, però, che debba restituire la stessa confidenza. L’Amicizia è una cosa seria.

Ora: vorrei dire a tutte le persone che, incontrandomi, ritengono di darmi tutti i loro consigli e suggerimenti sulla MIA dieta. Grazie, veramente. Basta così. Sono sicura che c’è un’ottima intenzione dietro a tutti i vostri consigli. Li incasso con il sorriso, come sempre. Riesco a ragionare da sola e dietro ogni mia scelta c’è sempre un ragionamento. Mi sono sentita dire di tutto e il contrario di tutto: a chi dovrei credere? Riesco ancora a guardarmi allo specchio con una certa obiettività. So quando è il momento di fermarmi, e ci sono praticamente arrivata. Non sono mossa da istinti suicidi ma, al contrario, ho voluto liberarmi di una pesante zavorra accumulata in momenti difficili per poter volare sempre più in alto. Quindi, quando sentirete: ‘Adesso basta!’ sarò io a dirlo, perché avrò raggiunto la mia meta che, peraltro, è solo il primo degli obiettivi che sto affrontando per rendere la mia vita veramente completa.

Non vi offendete, ma è proprio così: SONO SOLO CAZZI MIEI!

Cammino e osservo i nodi che, finalmente, sono arrivati al pettine. Cerco di ragionare, alzo gli occhi al cielo e vedo un aereo che deve essere appena decollato. Penso: come vorrei essere lassù, non tanto per andare via, ma per poter osservare tutto da più lontano e poter, forse, contare i passi che devo fare, all’indietro, per ritrovare la strada più giusta “per andare dove devo andare..”

Ho fatto qualche errore. Ora tornare indietro ha il suo prezzo che non so se sono pronta a pagare, perché non ho voglia di essere sempre quella che paga. E poi perché non so se sia giusto richiudere le porte. Cerco di mettermi al centro di tutto, perché ora è così che deve andare. Cerco di pensare solo al presente, con piccoli obiettivi raggiungibili giorno dopo giorno. Ricordandomi che la “felicità” non è negoziabile. Non deve essere subordinata a un obiettivo, ma deve accompagnare il viaggio.

Ho raggiunto la terra del SI. E questo è un grande traguardo. Ci sono arrivata con una ventina di chili in meno rispetto all’inizio del viaggio. E questo è un enorme traguardo. Ho un’immensa energia che mi tiene ancorata alla fase del Cambiamento, non cerco nessuna scusa, non ho voglia di scappare. Ho voglia di capire, perché questo ancora mi sfugge, la meta di questa parte del viaggio. E i miei compagni: di chi mi posso fidare?

Avrei la tentazione di sedermi su un cornicione alto, altissimo di un grattacielo. Guardare in basso fino a sentirmi male. Provare quel senso di… vertigine.. pericolo… infinitesimamente piccolo! E riconoscere l’essenziale. E ridendo fino alle lacrime ritrovare quella leggerezza che nemmeno la dieta ha saputo darmi.