
Buona domenica! Mi sveglio e so, perfettamente, che parte il MIO momento. Aspetto un’ora decente, esco.
Che spettacolo! Il cielo è azzurro, c’è ancora qualche nuvola che, fortunatamente, non intralcia il trionfo del sole. Un vento freddo agevola un’andatura sostenuta che, per gentile concessione, faccio stabilire a Romeo, per una volta. Il percorso ormai lo conosce: è quello che ci porta in quel bar, lontano ma carino, dove mi delizio con una colazione speciale.
Cuffiette e Spotify: scelgo una musica poco impegnativa, preferisco emozioni facili, per i pensieri complicati faccio da sola…
7478 passi, andata e ritorno, passando un paio di volte lungo il naviglio, un paio di volte per il centro pedonale, sfiorando il cimitero e attraversando il parco dei germani.
Ieri, la giostra degli open day dei licei si è conclusa con una passeggiata solitaria in centro, ripensando alle informazioni. Ma, soprattutto, per vedere le luci e gli addobbi di Natale, per capire se anche quest’anno riesco ad emozionarmi. Insomma. Prevale il mio cattivo umore.
Poi, all’improvviso come sempre, mi si proiettano in testa queste parole: ‘Sei sempre tu!‘
Ovvio. Veramente? Ovvio! E allora è arrivato il momento di guardare in faccia la realtà: è già da troppo tempo che sei seduta dietro quella porta chiusa, che cazzo ti aspetti di sentire? che non ti sei sbagliata? No. Ti sei sbagliata! Forse hai sopravvalutato, forse avevi semplicemente bisogno di vedere quello che non c’era. Ma, credimi, ti ha fatto un gran bene. Però, detto questo, SEI SEMPRE TU!, sei sempre tu, sei la stessa che ha percorso strade complicate e dolorose, senza farsi stendere dagli insulti e dai pugni (metaforici)! Che, sempre da sola, in cinque mesi hai perso trenta chili ritrovando l’anima, ferita ma viva! Che hai lottato per due e, forse, ce l’hai fatta ad allontanare il mostro più cattivo. Sei sempre tu, cazzo! sei sempre tu che, camminando senza sosta, hai ritrovato il tuo diritto ad essere serena, felice a tratti. Sei sempre tu che hai smesso, finalmente, di guardarti con gli occhi di chi, senza tregua, ti faceva sentire una fallita. Sei tu che hai ritrovato delle ali, piccole magari, ma le hai trovate. E come un drone hai sorvolato la tua vita per vedere dalla giusta distanza cosa c’è di bello, dove sono nascoste le trappole, dove trovi i prati più verdi dove ricaricarsi in momenti come questi. Le delusioni fanno parte del gioco. Ma qui c’è tanta roba. Quindi, basta. Alzati. Sei sempre tu. E non c’è niente al mondo che possa fermarti.