Ieri camminare è stata un’agonia. Un malessere, con mal di gola e debolezza, ha stabilito il ritmo. Avevo deciso ventimila passi e ventimila dovevano essere! Già: ma dove recuperare energia?
Sapevo dove arrivare. Ma sembrava tutto lontanissimo. Ho svuotato la testa, spesso la zavorra più pesante da portare con me. Niente, ho dovuto fermarmi prima. Ho iniziato a fissare l’acqua del naviglio, ipnotizzata.
“Io VOGLIO”
In testa, queste due parole. Io VOGLIO. Non vorrei, desidererei, se non è di disturbo…. NON se gentilmente, se hai tempo, voglia o ti accorgi che esisto.
Io VOGLIO! Svegliarmi tutti i giorni con il sorriso. Non un sorriso qualunque, ma QUEL sorriso: l’unico che riflette la vita che vorrei. Io VOGLIO una vita normale, niente di trascendentale. Voglio un amore degno di questo nome. Che non si preoccupi se sono abbastanza coperta, o se il peso va bene: ma che sappia esserci, semplicemente. Io voglio un’enorme parete bianca dove dipingere centinaia di volte questa frase e riempirla di finali diversi. E sognare tanto, tantissimo! E, soprattutto, realizzare uno a uno, tutti i sogni e me stessa!
Nessun alibi. Nessun colpevole!
Sono io che ho accettato una vita al ribasso. Sono io che ho cercato sempre il punto di equilibrio, anche nel caos più imbarazzante. Sono io che ho rinunciato, invece di mandare a ****
Io VOGLIO.
Ho ricominciato a camminare. Volavo, improvvisamente. Ho iniziato a superare tutti. Ci sono riuscita: ventimila passi! Non importa se mi sono accasciata sul divano subito dopo. Distrutta, ma con il sorriso, quel sorriso