Pensavo peggio. Prendere la metropolitana dei pendolari non è così *** come credevo.
A volte con la musica. A volte un libro. Altre semplicemente i miei pensieri. Come oggi. Poi finalmente trovo un buco “strategico” per aspettare la mia fermata. Ma quando lo vedo capisco subito che la mia voglia di silenzio non sarà rispettata. E infatti.
Arriva prima la puzza d’alcol e sigaretta che la domanda. Il sorriso con qualche dente superstite è comunque aperto, sincero. Il tizio è polacco. Dice di essere in borghese e che deve andare a Napoli per una importante missione. Mi fa intravvedere il retro del biglietto ATM spacciandolo per tesserino. Poi farfuglia qualcosa sulla mia bellezza e scende.
Mi ha regalato un sgangherato sorriso, complimenti misti ad alcol, ma sono solo le otto di mattina.
Un buon modo per cominciare la giornata. Forse…