Archivio per giugno, 2018

Rinasco

Pubblicato: 29 giugno 2018 in 2018
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Il fotogramma chiave è quello in cui succede qualcosa, inizia un’azione, o termina… e tutto cambia.

I fotogrammi successivi, o i precedenti, sono quelli in cui avvengono le trasformazioni e i cambiamenti sono, a volte, impercettibili.

Anche quando mi sono sentita incatenata a una vita che, giorno dopo giorno, ha perso colore e significato; o credevo di essere talmente altro, rispetto a me, da rifiutare specchi, fotografie, immagini. E passeggiavo a occhi bassi, non per la vergogna, ma per non farmi toccare da quella normalità di cui sentivo una dolorosa mancanza. I cambiamenti, impercettibilmente, stavano maturando dentro di me.

Poi, senza consapevolezza, sono atterrata nel fotogramma chiave, catapultata dall’ennesima esplosione di rabbia. Non solo ho capito per tempo come atterrare in piedi, nel punto scelto da me e non imposto dalla forza di altri.

Ma, in questo viaggio, ho sentito di non essere più sola.

E gli occhi belli hanno espresso un’improvvisa maturità. Una forza che ha investito il mio cuore. Mi ha regalato nuova energia.

Il fotogramma chiave offre a chi lo vuole un nuovo equilibrio. Regole nuove perché tutto è cambiato. Ora mi godo il momento. Studio le carte. Individuo la direzione.

In viaggio. Sempre un po’ più vicina alla meta. A una meta. E poi…

Inebriante

Pubblicato: 26 giugno 2018 in 2018
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Oggi mi sento veramente bene.

Non solo in questo momento, dopo che l’aperitivo di sempre mi fa fluttuare, senza la solita pesantezza di questa testa che abitualmente macina macina. Senza tregua. Senza sosta.

Ora no. Musica altissima e sensazione di estrema leggerezza. Sono qui che aspetto la metropolitana, senza fretta.

Tutto il giorno una strana euforia, una sensazione che, finalmente, le carte che ho in mano sono quelle giuste.

Questa imperfetta armonia mi stimola a cercare i colori da aggiungere per arricchire un quadro dove le scelte fatte possono trovare un nuovo valore con particolari, colpi di luce, persino ombre per esaltare la profondità.

Mi piacerebbe sapere che destini incrociati abbiano capito. Chi sono. Veramente.

Gli altri

Pubblicato: 25 giugno 2018 in 2018
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Quanta importanza ha, per me, l’opinione de “gli altri”?

Mi piacerebbe riuscire a rispondere poca, pochissima. Ma so che non è così. Dalla mattina quando esco di casa alla sera quando ci rientro mi specchio continuamente negli occhi sconosciuti che incrocio e che, stupidamente riempio di contenuti. Ora: è OVVIO che il mondo non è concentrato su di me. Anzi, che probabilmente la maggior parte degli occhi che si posano su di me NON mi vedono veramente. E se anche succede che mi stanno VERAMENTE guardando, non pensano assolutamente NULLA.

Eppure.

Spesso quegli sguardi/non sguardi diventano l’ago della bilancia, il mio stare bene con me stessa, il mio sentirmi a posto. Assurdo.

Domenica mattina, passeggiando con ancora qualche scoria in circolo, ho sentito la mia vocina interiore sussurrarmi: “sorridi!”. Era vero, nonostante la giornata spaziale, le carezze del vento, i suoni della natura, sentivo ancora troppo vive le parole del giorno prima. A volte basta una briciola per ritrovare la strada. Improvvisamente il mondo, gli sguardi e le parole si sono magicamente dileguati, chiusi nella stanza del “CHI SE NE FREGA”. Ho veramente ritrovato un sorriso, pieno d’amore per quello che è stato e quello che sarà. E per me.

Maledetto week-end.

Pubblicato: 23 giugno 2018 in 2018
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Sono un po’ stanca. E’ stata una settimana importante, rivelatrice.

Per esempio, ho scoperto che tutto quello che mi succede in questi giorni o mi provoca totale ‘sconvolgimento’ o disinteresse completo.

Il che non è piacevolissimo, ma utile, per fare delle scelte.

Oggi è sabato. Ho l’impressione di aver fatto un unico lungo sogno inframezzato da numerosi risvegli. Riguarda un compito che mi è stato assegnato. Ad ogni risveglio ne avevo svolto un pezzo in più. Peccato che non mi ricordo una parola.

Allo specchio ho provato a gonfiare un po’ le guance per vedere l’effetto che fa. Uhm.. non saprei..

Tante cose da fare, la testa focalizzata in un punto solo, entro ed esco di casa in continuazione, senza sosta, senza pace.

E’ bastato un attimo, un fulmine a ciel sereno. Ho sentito tutta la sconfitta piombarmi addosso. Ho cercato di evitare il problema nel modo più immediato, buttandomi sul cibo, seguendo la solita alternanza dolce salato.. dolce.. MA CHE CAZZO STO FACENDO???

Pensavo di essere più forte. Probabilmente lo zainetto è pieno, devo iniziare a svuotarlo un po’. Mi siedo in cucina, capisco di essere al limite, ma allontano il cibo. Non c’è più posto per i problemi, dentro di me. Ok, due lacrime aiutano. Aria, cerco aria e mi aiuto con la respirazione. Svuoto la testa e respiro, respiro e piango. Con la voglia di scappare. So che  non lo farò. So di avere le risorse.

Arriva la calma, arriva l’energia e una specie di sorriso. Ce la posso fare. Tutto mi sembra più facile, ora. Ho guadagnato qualche metro, ridimensionato i problemi, mi rialzo. E’ sabato. Mattina. Avanti, senza paura.

Three…. two… one…

Pubblicato: 18 giugno 2018 in 2018
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Volo

Le luci si abbassano. Gli ottantamila, allo stadio, urlano, in delirio, per l’inizio del concerto. Uno strumento solo, poche note, apoteosi: ottantamila persone, un’unica assordante emozione.

Io lì, al centro del palco… ehm ehm… al centro della cameretta, rigorosamente chiusa, che afferro la spazzola e inizio a cantare, e ballare.

Era il mio mondo, inaccessibile ai più. Pieno zeppo di disordine, mescolato a sogni, amori impossibili, voli nel regno delle infinite possibilità. Lì dentro ero la più bella, la più intelligente, la più più più…

Potevo essere tutto: dalla campionessa di sci alla rockstar, passando per la grande artista, il medico e l’avvocato…

Le interminabili telefonate con le amiche, piene di enormi certezze: meno avevamo vissuto più eravamo sicure di tutto: dei grandi amori, della prima volta, del senso della vita….

Dov’è finito tutto questo? Quanti compromessi ho dovuto accettare per allontanarmi così tanto dall’essenza delle cose? Perché non pensare che ancora oggi il mondo è pieno di infinite possibilità che sono a disposizione di tutti? Perché cercare a tutti i costi l’equilibrio, se è proprio questo a provocare il buco nero di ansia che accorcia la catena e mi aggancia là dove faccio più fatica a restare?

Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare.
(Leonardo da Vinci)

Amazzonite

Pubblicato: 17 giugno 2018 in 2018
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“L’amazzonite infonde risolutezza, fiducia e senso di libertà.

È una pietra di trasformazione. Rafforza la capacità di prendere decisioni e sviluppa l’intuito personale

Le vibrazioni dell’amazzonite stimolano a portare a termine ciò che si è iniziato, quindi rende perseveranti”

La voglio! Parte la ricerca e al terzo negozio la trovo, investo meno di dieci euro e mi vedo proiettata su un altro livello!

“vibra sia col chakra della gola che con il chakra del cuore. In questo modo si stimola una comunicazione diretta, che venga appunto dal cuore, e si incentivano parole autentiche, affinché i discorsi siano allineati al proprio modo d’essere”

<<Quindi vai a casa, ricopri la tua pietra con il sale per tutta la notte. Poi, domani mattina, sciacquala con acqua fredda corrente, asciugala con un panno pulito ed è fatta! Indossala e buona fortuna>>

Ho fatto tutto, credendoci il giusto. Casa mia è il posto ideale per un test al volo. Infatti, dopo la passeggiata con Romeo, tempo una mezz’ora e scoppia la crisi. Con tanto di urla. Porte sbattute. Ansia.

Ansia. Ansia. Ansia… cosa vuoi dirmi? Rivedo tutta la scena, riavvolgo il nastro. Osservo come al rallentatore e finalmente mi accorgo di cose a cui non ho mai fatto caso.

L’ansia magicamente si sgonfia e sento l’urgenza di cercare qualche risposta per chiarirmi una recente vicenda. L’altra persona risponde alle mie domande e ci salutiamo con serenità.

Non so se è solo suggestione. Se semplicemente ho bisogno di un amuleto che mi tenga ancorata alla strada. Ma mi piace l’idea di queste vibrazioni, onde positive che mi sostengono, in un tutt’uno con gli elementi. Non so praticamente nulla dei chakra, ma adoro questo collegamento cuore/gola, comunicazione emotiva. Mi assomiglia molto. E tanto mi basta.

Ho un brutto vizio

Pubblicato: 15 giugno 2018 in 2018
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Cerco sempre di “aggiustare” le situazioni, anche le più sgradevoli, in modo da renderle comunque accettabili.

In alcuni casi, questo atteggiamento mi ha salvato: non mi sono lasciata travolgere. Ma dare “dignità” allo squallore è stato (ed è) controproducente. Ci sono momenti, e persone, veramente negativi. E trovare il bene ovunque, o in chiunque, falsa la realtà, ed è facile ritrovarsi in gabbia.

Mi piace, in tutte le esperienze, crearci intorno un habitat emotivo che renda quello che faccio del tutto mio. Mi piace arrivare la sera e poter dire senza vergogna: sono felice!

In queste settimane ho dipinto il mio quadro aggiungendo ogni giorno un colore differente. Ho “creato dei legami”, cercato nuovi percorsi, assaggiato nuove atmosfere.

E, sarà stupido, ma uno dei momenti migliori della giornata è la mattina, dopo la passeggiata e prima del caffè: passare sotto la finestra di una anziana signora, sempre in camicia da notte bianca, lei che guarda fuori io che le sorrido; allora lei, timidamente, ricambia.

Io lo so (reloaded)

Pubblicato: 14 giugno 2018 in 2018
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Io lo so che avevo scritto che avrei fatto una pausa di riflessione, prendendo la distanza da questo Viaggio Imperfetto. E che sto scrivendo tutti i giorni. Succede come per i grandi amori: si pensa, si riflette, si scombinano le carte, si fa un passo verso la porta, si torna indietro, ci si allontana un po’… fino a quando tutto appare chiaro.

Io lo so che la qualità della vita non si misura dai sorrisi. Ma la mia sì. Ora che le scuole sono finite, mi manca l’energia dei ragazzi. La mattina, in metropolitana, vado a caccia di volti aperti, positivi. Ma non trovo che musi lunghi. Che spreco!

Io lo so che laddove il dolore ha attraversato veramente l’anima sono cresciuti frutti più ricchi. Vedo persone che trasportano il loro bagaglio di sofferenza disponibili e aperte. Accoglienti.

Io lo so che spesso sembra che io metta uno spessore tra me e il mondo. Che, è successo e ancora me ne vergogno, ho lanciato occhiatacce fulminanti a chi, con totale spontaneità, è venuto ad abbracciarmi. Ma quello spessore non è distanza. È paura. Di attaccarmi senza poterne fare più a meno.

Switch

Pubblicato: 13 giugno 2018 in 2018
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La stanchezza. Appena approdata sul divano, con l’intenzione di condividere almeno un’ora del mio tempo, si sono chiusi gli occhi. I pensieri spenti. Il corpo rilassato.

Tante cose ancora da finire, predisporre.

Sono già lontana, in quella dimensione dove sono solo io, Valeria. Fuori da tutti i ruoli. Senza competenze da dimostrare. Senza numeri da giustificare. Senza emozioni da evitare. Perché certe emozioni sono pericolose.

Le risate di Giovanni che gioca, la televisione… tutto è distante. Vorrei volare ad occhi chiusi direttamente a letto e riemergere domani, ricoprendo tutti i ruoli, manifestando tutte le mie competenze, sostenendo i numeri e evitando le emozioni. Perché, certe emozioni, possono essere veramente troppo pericolose!

Punto e a capo. O no?

Pubblicato: 11 giugno 2018 in 2018
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Muro

Oggi, dopo profonde riflessioni, ho preso una “forte e irreversibile decisione”: congelo per il tempo necessario il mio Viaggio Imperfetto.

Questo è il mio angolo di paradiso. Quando la pallina impazzita dei miei pensieri raggiunge velocità supersoniche, scende sotto il livello di tolleranza o sale nel blu più blu del blu sono le parole a fare il piccolo miracolo, facendomi ritrovare un equilibrio, o una direzione.

Ed è meraviglioso.

Forse, però, in questo momento della mia vita, questa stampella potrebbe essere controproducente. Il totale squilibrio è un mare che va attraversato e guardato in faccia per poter capire. Scegliere senza tante certezze. La confusione è tanta. Devo vedere oltre l’ovvio.

Poi torno a casa. Tre minuti e si scatena il solito inferno. E mi vedo lì, sotto il consueto enorme muro, sola, incapace di vedere, di fare un passo, di aggrapparmi ad un appiglio perché è la mia vita, e il grande fallimento con cui fare i conti. Non stasera, non ne ho la forza.

E rieccomi qui. A scrivere. A cercare il conforto nelle parole. Per far tacere il vuoto. Cacciare le lacrime. Sollevarmi verso la sommità: c’è tanta roba oltre il muro.