Ieri il mio cuore mi ha chiesto una pausa. Ho dovuto ascoltarlo. Le pile erano al minimo.
Questa mattina ho fatto una bella scoperta. Tutto il lavoro di “pulizia”, che peraltro non è finito, ha liberato dello spazio. Il sole è tornato a splendere. Decisamente.
Mi sento persino più bella, senza quella pesante nuvola nera intorno. Oggi vedo i colori, sento le voci, mi lascio raggiungere. Ed è bellissimo. Mi sento nuovamente oltre le nuvole, con infinite possibilità davanti a me. Probabilmente troppo ottimismo. Chi se ne frega!
Ieri ho pensato che quando arriva un terremoto e rade al suolo tutto e bisogna pensare alla ricostruzione, ci sarà pure un protocollo da seguire. Tipo: iniziare ad analizzare le macerie. Non è detto che sia tutto da buttare, ci possono comunque essere nascosti piccoli o grandi tesori.
Oggi, in pratica, sono qui con la scopa in mano e, cantando le mie canzoni preferite, faccio spazio. E progetti. Piccoli per ora. E sento di nuovo le piccole e grandi emozioni danzare con me. Andrà tutto bene, l’importante è muoversi. E’ già da un po’ che se analizzo la mia posizione, a ritmo regolare, non è mai la stessa rispetto alla “rilevazione precedente”. E procedendo su questo sentiero, oggi mi stendo e prendo il sole. Allontano con forza paranoie non mie. Respiro a pieni polmoni quest’aria che sa di Vita. Pronta a ricominciare il lavoro più difficile.