Un adolescente è una incessante continua richiesta. E sempre di fascia (medio)/alta.
Appena accontentato è già proiettato alla successiva e il livello si alza sempre un po’.
E io che sto cercando e progettando un futuro migliore, e io che non voglio mortificare nessuno, trattengo a stento la frustrazione. E quando oso dire: ma ti rendi conto di cosa mi stai chiedendo?! Vengo apostrofata come se fossi io quella sbagliata, che non capisce. Che non LO capisce. Ragioniamo, Ciccio…
Lo stomaco è stato messo a dura prova, e oggi basta veramente poco a darmi la sensazione di avere un macigno in pancia.
La testa e il cuore sono pieni dei discorsi affrontati con chi ho incontrato in questi giorni. Non lo so. Devo mettere in ordine un po’ di cose e procedere. Ho avuto qualche scatto di irritazione di cui mi dispiaccio. È chiaro che la mia visione delle cose è più articolata di chi osserva da lontano. È ovvio che oggi alcune porte sono state aperte, a seguito di un percorso complesso. Ma chi non era con me non può sapere.
La cosa importante è che sono in viaggio, sempre meno sola. E se la strada non sarà facile, a tratti. O bloccata. In salita. In discesa. O quello che sarà.. io procedo, passo dopo passo, sempre..