Dovrei? Mi limito a distinguere i fiori belli da quelli meno interessanti; ad apprezzare il tripudio della primavera in certi scorci durante le mie passeggiate; ad essere rapita dai profumi di alcune fioriture e dell’erba appena tagliata. Più o meno mi fermo qui.
Nell’agrifoglio la disposizione delle foglie munite di spine è particolarmente interessante. Esse si posizionano nei rami più bassi, mentre in alto ci sono quelle inermi: è come se la spinosità rappresentasse un mezzo di difesa…
E mi ritrovo a osservare questa pianta, e a volerle bene, in un certo senso.
Poi continuo la passeggiata, archiviando la questione.
Le mie spine pare siano percepite come l’aspetto più evidente di me, ultimamente. Modalità difesa. Confini netti. Distanze da rispettare. Non invado il terreno degli altri e non accolgo nel mio. “Chiuso per rinnovo”.
Ma oggi, ripensando all’agrifoglio (..perché?? BOH!) ho guardato un po’ più su, nell’immagine nella mia testa, in quel punto di mezzo, dove le foglie iniziano a ingentilirsi, la metamorfosi non è compiuta completamente, ma c’è meno rigidità nelle forme.
Forse è solo un’esigenza di leggerezza.
Forse è l’energia della primavera che sta arrivando.
Forse è che un certo tipo di rabbia a un certo punto evolve, o lascia spazio ad altro.
Forse… vedo in un punto ancora lontano, ma raggiungibile, un’idea di equilibrio.
Forse…