Ma quanto è puttana questa felicità
Che dura un minuto, ma che botta ci dà
THEGIORNALISTI
È bello sentire che anche quest’anno arriva settembre che, come sempre, è il mio mese preferito, che mi godrò tutto, giorno dopo giorno, da domenica al trenta, con l’estate che lascia il posto all’autunno, nei meravigliosi colori lungo la Martesana.
Con l’entusiasmo di un nuovo inizio, proprio ora, con la voglia di cambiamento, l’energia del cambiamento, la determinazione del cambiamento.
È stupendo sentirsi donna, femmina, nel piacere di questo momento in cui ho raggiunto un buon livello di armonia tra corpo testa e sogni. Oggi mi specchio nel mondo che mi restituisce sguardi, provocazioni, giochi. Cancellando per sempre l’istinto di nascondermi. O di fare come i bambini più piccoli che chiudono gli occhi pensando così di non essere visti. Finalmente libera.
E poi c’è Gió, meraviglioso a prescindere, ma che riesce sempre a stupirmi entrando nelle mie traiettorie quando non me lo aspetto, permettendomi di entrare nelle sue, di tanto in tanto. E, nell’esplosione dell’adolescenza, non è per niente scontato e mi fa venire persino il dubbio di aver fatto, tutto sommato, un bel lavoro, fin qui.
Le parole che viaggiano in me seguendo un flusso ininterrotto tra la dimensione onirica, le aspettative e la realtà, poi si ammassano e chiedono di uscire, e io che proprio non posso sottrarmi, perché non ho più dubbi: scrivere è la fonte di tutto, per me. Serenità, forza, vita.