Auricolari, playlist di Natale, in treno direzione festa.
Continuo a non chiedermi come sia l’umore, perché dovrei aprire una porta e farlo veramente. So solo che si può andare avanti anche senza porsi troppe domande e sospendendo ogni giudizio, ogni sensazione, ogni emozione.
In sala d’aspetto, ibernata dalla situazione, per ore, completamente sola, tra rabbia, delusione e sconforto, circondata da altre anime sospese come me, incapaci di creare una connessione perché ognuno ha le sue domande da guardare in faccia o da cui scappare. E, come qualche anno fa, in una situazione molto simile, ritrovarmi a chiedermi: “e ora, da dove ripartire?”
I messaggi e le telefonate mi trattengono e mi fanno vedere dei puntini che, comunque, da qualche parte ci porteranno. Due anni fa non c’era niente: solo io e la mia angoscia, avvolta nella nebbia della rassegnazione.
Oggi niente domande, vi prego. Voglio ridere, parlare di tutto il resto, bere quel tanto da percepire un’allegra euforia, concedermi qualche caloria, zittire quel vuoto inevitabile strascico dell’assurdo weekend, continuare ad abbracciare il mio sbuffante compagno di viaggio e… Tracce d’amore in me mi spingono a sentirmi parte di un piccolo mondo pieno di calore che idealmente abbraccio. E con tutta la gratitudine di cui sono capace auguro a tutti un Buon … Ottimo.. Meraviglioso Natale!