Archivio per dicembre, 2019

Buon Natale

Pubblicato: 25 dicembre 2019 in 2019
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Buon Natale!

Auricolari, playlist di Natale, in treno direzione festa.

Continuo a non chiedermi come sia l’umore, perché dovrei aprire una porta e farlo veramente. So solo che si può andare avanti anche senza porsi troppe domande e sospendendo ogni giudizio, ogni sensazione, ogni emozione.

In sala d’aspetto, ibernata dalla situazione, per ore, completamente sola, tra rabbia, delusione e sconforto, circondata da altre anime sospese come me, incapaci di creare una connessione perché ognuno ha le sue domande da guardare in faccia o da cui scappare. E, come qualche anno fa, in una situazione molto simile, ritrovarmi a chiedermi: “e ora, da dove ripartire?”

I messaggi e le telefonate mi trattengono e mi fanno vedere dei puntini che, comunque, da qualche parte ci porteranno. Due anni fa non c’era niente: solo io e la mia angoscia, avvolta nella nebbia della rassegnazione.

Oggi niente domande, vi prego. Voglio ridere, parlare di tutto il resto, bere quel tanto da percepire un’allegra euforia, concedermi qualche caloria, zittire quel vuoto inevitabile strascico dell’assurdo weekend, continuare ad abbracciare il mio sbuffante compagno di viaggio e… Tracce d’amore in me mi spingono a sentirmi parte di un piccolo mondo pieno di calore che idealmente abbraccio. E con tutta la gratitudine di cui sono capace auguro a tutti un Buon … Ottimo.. Meraviglioso Natale!

Gocce

Pubblicato: 17 dicembre 2019 in 2019
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Tranquillamente scrivo. Divano, gambe incrociate, portatile. Il resto mi sembra lontano quando le parole mi bussano dentro e urlano per poter uscire. Una danza sfrenata, nella mia testa, discorsi disordinati che si allungano, si accorciano, si combinano. E piano piano metto a fuoco. Osservo il serpentone di lettere e parole e tutto ha un senso, il mio senso.

Non mi resta che scrivere, a questo punto. E cercare di afferrare le altre immagini e i colori che aspettano in disparte di raggiungere la tela, la mia tela.

Voci lontane piano piano mi raggiungono. La discussione che proviene dalla cucina ha già raggiunto toni fastidiosi.

Sospendo il mio viaggio.

Altre parole improvvisamente mi scoppiano dentro, dure, violente.

Non è ancora il momento.

Respiro. Vedo le gocce. Quelle che da un bicchiere anestetizzano tutto, lasciandoci solo la visione di quella faccia, specchio di una rabbia ingabbiata chimicamente.

E quelle più brutte, e cattive, che scavano dentro, giorno dopo giorno, buchi nell’anima di cui ignoro la profondità.