
Esco. Testa vuota e cuore pieno di emozioni. Cammino inventandomi tante piccole mete. Ma l’energia non esce, entra e basta, viaggia schizofrenica compiendo mille traiettorie, che provo a ignorare, inutilmente.
Sole. A guardarlo sembra quasi primavera ma fa troppo freddo, ancora. Sorrido. A guardarmi sembro quasi serena, ma non è così, sto cercando delle linee guida da seguire ma mi sembra tutto improvvisamente vuoto, improvvisamente bianco, improvvisamente nulla.
Una cosa divertente provoca la mia risata che scoppia esagerata e fragorosa e non riesco più a fermarmi. Rido rido fino alle lacrime, poi lacrime e lacrime e non rido più, solo lacrime che non riesco a fermare né nascondere e così mi arrendo, non contrasto questo pianto ma lo lascio andare libero fino all’ultima lacrima, fino all’ultima emozione.
A volte le parole non bastano.
(Alessandro Baricco)
E allora servono i colori.
E le forme.
E le note.
E le emozioni.
Alla fine mi sento vuota, e non so come ripartire.
E improvvisamente, capisco.
Ripartire. Già. Un passo dopo l’altro, diecimila.. quindicimila… ventimila passi. Perché è cominciata così, la seconda parte della mia vita. Camminando senza una vera meta, senza una strada da seguire, ma andando comunque avanti, seguendo percorsi mai esplorati. E lasciando aperte tutte le possibilità ho finalmente vissuto.
Ricomincio quindi il mio viaggio: camminando a caso, musica a tutto volume e canto, procedo con leggerezza e curiosità, con una consapevolezza più solida e portando con me tutta la libertà già conquistata.
Non dite: “Ho trovato il sentiero dell’anima”, ma piuttosto: “Ho incontrato l’anima in cammino sul mio sentiero”. Poiché l’anima cammina su tutti i sentieri.
(Kalhil Gibran)