
C’era una volta la vita, la mia vita.
Non tutto rose e fiori, ma un progresso continuo. Da marzo 2017 a marzo 2020 ho preso strade e decisioni che hanno cambiato radicalmente tutto, oltre ogni mia previsione. Il mio mondo di sempre è stato stravolto: la paura, trasformata in azione, ha svelato immense opportunità. Nel lavoro, nelle amicizie, nel rapporto con me stessa. Tutto.
Marzo 2020, ma solo oggi sono riuscita ad ammetterlo: IO SONO MORTA.
Le persone che conosco hanno più o meno ripreso la vita di sempre. C’è chi addirittura ha migliorato molto la sua situazione. Io sono morta. E lo voglio ammettere in tutta la sua crudezza perché è l’unica speranza che mi resta. Perché sono giorni che vado avanti, semplicemente. Totalmente inconcludente. Passo al vaglio tutte le mosse che potrei fare ma non sento niente: nessuno stimolo, nessuna energia, nessun futuro. Quindi resto ferma, in quell’atteggiamento fallimentare che mi ha impantanato per anni. Non sento più quella rabbia che è stata fondamentale benzina le prime settimane del mio cambiamento. O l’energia mista a curiosità che accompagnava i miei passi anche in territori del tutto sconosciuti. Nemmeno quella lotta del tutto interiore in cui la voglia del cambiamento sfida la paura. Niente.
Vorrei sapere dov’è l’uscita; o quel lembo di filo rosso da riannodare alla mia vita precedente. Voglio sentire la forza. Voglio vivere. Semplicemente.
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