Archivio per agosto, 2022

Passo 6 … difficile…

Pubblicato: 28 agosto 2022 in 2022
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Sarebbe meglio far finta di niente, voltarsi dall’altra parte, non scrivere, non essere, e ci penso domani….

Oggi non è andata bene.

Mi faccio comunque una coccola, non voglio essere il giudice cattivo di me stessa, come sempre. Solo che sento avanzare a spallate una parola, nella mia testa. Ed è la parola che mi fa più paura di tutte. I N V I S I B I L E.

Ed è per questo che devo scrivere, fissare l’istantanea, non far finta di niente, non voltarmi dall’altra parte, essere. L’ ultima cosa che voglio, pur avendolo desiderato per anni, è sentirmi invisibile.

Ho sbagliato, come sempre. A specchiarmi negli occhi degli altri. Devo guardarmi attraverso i miei occhi. Che non sono sempre benevoli, anzi. Ma conoscono le sfumature. Se chiedo rispondono. Al limite discutono. Ma non mi lasciano da sola a cercare la risposta. Non importa. Sono abbastanza forte per affrontare il va e vieni delle persone nella mia vita. Non trattengo, non insisto.

Aspetto domani. Magari andrà meglio.

Passo 5

Pubblicato: 26 agosto 2022 in 2022
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La città piano piano sta tornando alla normalità. Le serrande abbassate, con i loro cartelli “Chiuso per ferie”, che nei giorni scorsi contribuivano a darmi quel comodo senso di sospensione, si stanno progressivamente aprendo, molte in questo fine settimana… chissà perché.

Sul tavolino c’è quel libro che sto leggendo, che dovrei finire presto, che un po’ mi piace e un po’ mi angoscia, proprio come la mia vita, in questi giorni.

E poi cammino, e poi c’è G., e poi c’è Romeo, e tanti buoni propositi. Quando esco con Romeo, e lo vedo che non ce la fa, rimpiango i giorni in cui tirava il guinzaglio fino a farmi venire il mal di schiena. E so che quei momenti non ci saranno più. E quindi cammino al suo fianco, rispetto i suoi ritmi e rispondo ai suoi sguardi. E cerco di trattenere quella lacrima che brucia dentro.

Penso a G., alle prove che lo aspettano, e chiudo gli occhi, sperando che vada tutto come deve andare.

E penso a me, che non riesco a smettere di sperare, e sognare. Ho lasciato andare molte persone, e non so perché. Probabilmente c’è un momento in cui bisogna essere soli. Per poi ripartire.

Passo 4

Pubblicato: 24 agosto 2022 in 2022

Fin qui tutto bene

Passo 3

Pubblicato: 23 agosto 2022 in 2022
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Mmmhhh…

Hai presente quando imposti il navigatore per raggiungere un posto ma non appena inizia a dare indicazioni inizi a contestarlo?

Ecco… riassumendo, la mia giornata è andata così. L’elenco delle attività, che ho scritto ieri sera, l’ho totalmente ignorato, non ho proprio aperto il quaderno. Ma ho “fatto cose” tutto il giorno. Quindi, sono soddisfatta.

La durezza che disegnava il mio volto ha iniziato ad addolcirsi. Ho intravisto scorci azzurri nel mio cielo ancora pieno di minacciose nuvole nere. Qualche sorriso qua e là, e la voglia di cantare sottovoce.

Ho sbandato più dei giorni precedenti, mentre camminavo. Io la vedo così: meno rabbia e la zavorra più leggera mi spingono a dover cercare un nuovo equilibrio.

Passo 2

Pubblicato: 22 agosto 2022 in 2022
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Meglio essere realistici: i buoni propositi rischiano di infrangersi in quello spazio compreso tra il divano, lo smartphone, me.

È necessaria una strategia di attacco che mi permetta, questa sera, di non sentirmi addosso quel senso di frustrazione che mi ha tenuto compagnia tutta l’estate. L’idea c’è. Ma prima devo affrontare un altro problema. L’Ansia.

È una morsa che stringe forte, stritola da dentro, annulla ogni razionalità e crea il posto ideale in cui i fantasmi peggiori fanno del bullismo con la parte più fragile.

Girarsi dall’altra parte e far finta di niente non è la strada. Si dice che tutto serve. Anche l’ansia. Conviene riconoscerla e “dialogarci”, fino a quando allenterà la sua presa.

Quindi. Prendo un quaderno. Nella prima pagina scrivo la data di oggi. E stilo un elenco di ciò che vorrei fare entro sera. Poche regole: scegliere attività che riguardino tutto il mio mondo; prevedere dello spazio quotidiano per il movimento; disseminare qua e là qualche coccola (cioè trasgressione); se non completo la lista non sentirmi fallita.

Punto.

A ora di pranzo avevo completato solo due punti. L’ansia cresceva, come la certezza di franare nel baratro del fallimento. Ho iniziato a cercare scuse. Ho riletto la lista.

Non è finita. Riprendo il quaderno, rileggo i punti e mi metto in azione. Ho accantonato le inutili zavorre del giudizio concentrandomi sulle attività, una alla volta. E ho finito quasi tutto. E per oggi va bene così.

Adesso basta!

Pubblicato: 21 agosto 2022 in 2022

Ultima domenica di pace. Il silenzio della città semivuota è l’unica compagnia che desidero. La mattina non c’è troppo caldo. La musica a un volume accettabile, bella ma non sempre, playlist preconfezionate dall’app perché sono insofferente e ho bisogno di esplorare nuove armonie.

Dopo un mese e venti giorni di palude sono arrivata molto oltre il limite accettabile. L’estate è quasi finita ma io ho l’impressione di aver vissuto sempre più o meno lo stesso giorno, come nel famoso film “Il giorno della marmotta”, ma al contrario. Mentre il mondo intorno a me andava avanti, viveva, riempiva di esperienze zaini e valigie, l’unica ferma e inconsapevole sono stata io.

I giorni sono passati davanti ai miei occhi senza idee né creatività. Avrei (e ho) solo buttato bombe per distruggere quel poco che mi sopporta. E supporta, se e quando può. Ma la realtà è che se oggi, domenica 21 agosto, voglio sentire il suono della catena che si spezza, e riuscire a fare qualche passo fuori da questo ciclo di nulla infinito nessuno può aiutarmi. Semplicemente perché non lo permetto, ho scavato un fosso, io qua e voi là. E la realtà è che ho bisogno di uscirne.

Ho iniziato a respirare, senza pause, senza trattenere l’aria. Semplicemente respirare, sempre più profondamente. Ho ripreso un filo interrotto e iniziato a camminare, con energia e cattiveria, ma sentendomi improvvisamente leggera come da tempo non mi sentivo. Non c’è ombra di un sorriso e, per quanto me ne rendo conto, capisco che è semplicemente così: ho fatto il primo passo, sono troppo vicina alla palude e lontana dalla vita. Ma ho fatto il primo passo.