Archivio per settembre, 2022

Come Pollicino

Pubblicato: 21 settembre 2022 in 2022
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Mi sono persa. Ed è un dato di fatto. Due mesi di merda, logoranti e pesanti.

Ho tirato il freno a mano, ho vissuto in difesa cercando appigli ed energia. Non so esattamente cosa abbia scatenato tutto questo. Mi ci sono ritrovata dentro ed era estate, era caldo, mi sembrava tutto normale.

Quando mi sono resa conto che no, non lo era affatto, ho peggiorato la situazione. Come chi non sa nuotare e inizia ad agitare istericamente braccia e gambe, respirando male, rischiando così di affogare. Magari in mezzo metro d’acqua. Ecco.

Ho perso tempo. Ho perso persone. E fiducia. In me, negli altri, nel domani.

Poi arriva qualcuno, che mi conosce bene, ma non benissimo, che mi ascolta, mi blocca e dice: “Perché non riesci a vedere in te quello che vedo io? Smettila di cercare risposte e vivi!”

BAM!

Ha ragione, anche se spegnere il cervello non è cosa facile. Ha assolutamente ragione.

Ho cercato un punto da cui ripartire. E ho ripreso in mano tutti i frammenti di una storia che mi stavano aspettando da tempo: li sto mettendo in ordine, strutturando ma, soprattutto, rileggendo. E riscrivendo, dove necessario. Ho ritrovato me, e non solo. Tante emozioni per una vita in continua metamorfosi. E, come Pollicino, ho ritrovato la strada, sassolino dopo sassolino, parola dopo parola.

Grazie. A chi mi ha fatto scrivere. Ignorando che un giorno tutto questo mi avrebbe riportato a riva sana e salva.

Con i miei occhi

Pubblicato: 17 settembre 2022 in 2022
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Un metro più in là.. nord sud ovest est, non importa. Ma devo andare un metro più in là. Qui non c’è più aria pulita, le facce hanno un’unica distorta espressione, i silenzi non puniscono né guariscono. Ho fatto il solito errore di guardarmi, e giudicarmi, attraverso i vostri occhi e, come al solito, ne sono uscita a pezzi. Il plurale è d’obbligo…

Abbracciata al solito divano, accogliente giaciglio degli ultimi dieci giorni, ho finalmente visto le sbarre invisibili di una gabbia che non mi ha permesso di ragionare. Nuotavo controcorrente senza nemmeno accorgermene. Annaspavo alla ricerca di una soluzione senza pormi le domande, forse senza sapere quali fossero le risposte più urgenti.

Andare un metro più in là, per allontanarmi soprattutto da me e vedere in modo più chiaro, con i miei occhi. Lasciando nella gabbia la mia parte peggiore, quella che ripete che non ce la posso fare. Quella che mi fa esplodere dentro, che sembra non essere raggiunta da niente e nessuno. Sono ancora la guardia carceraria di me stessa, nonostante tutti i passi avanti.

E così l’ho fatto, per poter riprendere il mio viaggio.

Ultimamente ho perso molte delle mie certezze e ho avuto paura. Ho creduto di non avere più speranze. Un passo in avanti e sono ancora in piedi. E mi sento meglio. Vedo le facce sorridenti, ricambio con un sorriso magari ancora un po’ incerto sapendo che è solo questione di tempo..

Oltre il viaggio

Pubblicato: 13 settembre 2022 in 2022

Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato.
ORIANA FALLACI

Mi stupisco sempre quando quel famoso social segue i miei umori sparandomi aforismi e citazioni in linea con i miei umori.

Detto questo, mangiata anche questa ciliegina su una torta amara, devo andare oltre. Non sono ancora arrivata al famoso punto zero, quel momento in cui non si vince, non si perde, ma si riparte. (…) Si chiama giorno zero perché quello che segue lo zero è sempre un inizio e negli inizi non si conosce sconfitta.

Mi rendo conto che c’è ancora pulizia da fare, scorie da eliminare. Non sono una fragile bambola di cristallo, sarei stata pronta a confrontarmi con la Verità. Non faccio nemmeno la guerriera spartana, figura che mi intristisce molto, troppo lontana dalla (mia) realtà. No.

Sono semplicemente una donna, in un momento complicato. Devo cercare nuovi punti cardinali, allontanare la nebbia della delusione e ricordarmi chi sono. C’é sempre una Luna, a guidare il mio percorso. E non è solo un tatuaggio sul mio braccio, ma molto di più. Non ho ferite da leccare, ma è come se ci fosse un buco imprevisto che solo ondate di nuova vita, nuove emozioni, potranno colmare. Le grida o i silenzi non mi appartengono più. Sono in grado di parlare. Sono in grado di ascoltare. E se mi ci impegno posso persino abbracciare. E essere abbracciata. Riparto da qui. Da tutto quello che mi fa sentire VIVA.

Happy birthday

Pubblicato: 8 settembre 2022 in 2022
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Non posso più chiedermi perché. Come sia stato facile passare dalla vita all’oblìo e noi spettatori muti senza nemmeno la forza, o la voglia, di applaudire a questo triste spettacolo. Almeno io.

Non mi chiedo nemmeno più dov’è la verità. È addirittura poco interessante, e aggiungerebbe veramente poco.

A tutti piace sentirsi speciali, vivere esperienze speciali che, studiando la mappa del tesoro, facciano trovare quel sentiero impervio disseminato di monete d’oro cadute dal forziere. Mi sono sentita privilegiata e appagata.

Oggi ho soffiato su quella candelina, ho visto la fiammella scomparire, il fumo danzare verso il cielo e poi niente. Come tra le mie mani e sulla mia pelle. Niente.

L’eco delle urla di ieri , insulti e bestemmie, mi ha confermato che non fa male. Non mi fa più male.

So da dove ripartire. Nessuno può farmi sentire speciale se io non lo permetto. Nessuno può ferirmi se io non lo permetto. E io non lo permetto. Di ferirmi. E per sentirmi speciale probabilmente ci devo lavorare ancora un po’.

Quindi schiarisco la voce e canto: “HAPPY BIRTHDAY TO MEEEEE..”

E sarà quel che sarà!

Vaffan…

Pubblicato: 5 settembre 2022 in 2022

È molto buffo pensare di essere in un certo mondo e poi capire, realisticamente, che sono sola.

Sono sola in questa casa dove arriva un problema e improvvisamente, dopo tante battute scherzi e buone intenzioni , invece di capire come affrontare insieme la situazione, ci si chiude in camera, gocce, nanna e silenzio.

Sono sola, perché parlo. E quando parlo di me, di quello che sento, di quello che provo, sono sciocca.

Intorno a me solo persone che mettono l’ego prima del cervello. Mettono l’ego prima del cuore.

VAFFANCULO!