Posts contrassegnato dai tag ‘cambiamento’

Impronte

Pubblicato: 1 ottobre 2022 in 2022
Tag:, ,

Spruzza passa sciacqua… Spruzza passa sciacqua… Impronte su impronte su ante da troppo tempo trascurate… Spruzza passa sciacqua… Il bianco torna bianco bello e basta così poco…

L’attenzione dura poco: le impronte mi portano fuori dalla cucina, da Cernusco e dalla realtà…

La bambina è bella, occhi azzurri e capelli biondi, vestita come una perfetta bambolina mano nella mano di una mamma tanto bella ma tanto diversa, decisamente mediterranea. Le luci del centro, lo splendore della Rinascente, scale mobili lampadari e lusso che sembrava appartenermi, solo perché lo stavo attraversando, annusando, vivendo.

E la grande scala di quella casa, quella che ancora sogno, di tanto in tanto, nonostante sia passata una vita.. quella scala che era destinata a occasioni importanti, come quelle tre stanze inviolabili, chiuse sempre a chiave tranne forse la domenica, che c’era la musica, o i filmini da aggiustare e vedere…

La casa era grande. Forse troppo per me, mi sembrava tutto troppo distante. E mi stupisco ancora quando penso a quando andavo a trovare la mia amica Marilena, un piccolo esercito di tre generazioni stipato in un bilocale o poco più e io facevo i conti e non capivo come si sarebbero sistemati per la notte, ma c’era anche una parte di me che la invidiava: lì dentro era impossibile essere invisibili…

Mi sembra di aver riprodotto quella distanza tante e tante volte, nella mia vita. E ora che mi pesa, che non basta una spugnetta per cancellarla mi chiedo, dopo tanta vita, come faccio a fare capire che ho bisogno di altro, di essere vista, e abbracciata, anche se abbasso gli occhi, o se dico che no, non è tanto importante.

Con i miei occhi

Pubblicato: 17 settembre 2022 in 2022
Tag:, , , ,

Un metro più in là.. nord sud ovest est, non importa. Ma devo andare un metro più in là. Qui non c’è più aria pulita, le facce hanno un’unica distorta espressione, i silenzi non puniscono né guariscono. Ho fatto il solito errore di guardarmi, e giudicarmi, attraverso i vostri occhi e, come al solito, ne sono uscita a pezzi. Il plurale è d’obbligo…

Abbracciata al solito divano, accogliente giaciglio degli ultimi dieci giorni, ho finalmente visto le sbarre invisibili di una gabbia che non mi ha permesso di ragionare. Nuotavo controcorrente senza nemmeno accorgermene. Annaspavo alla ricerca di una soluzione senza pormi le domande, forse senza sapere quali fossero le risposte più urgenti.

Andare un metro più in là, per allontanarmi soprattutto da me e vedere in modo più chiaro, con i miei occhi. Lasciando nella gabbia la mia parte peggiore, quella che ripete che non ce la posso fare. Quella che mi fa esplodere dentro, che sembra non essere raggiunta da niente e nessuno. Sono ancora la guardia carceraria di me stessa, nonostante tutti i passi avanti.

E così l’ho fatto, per poter riprendere il mio viaggio.

Ultimamente ho perso molte delle mie certezze e ho avuto paura. Ho creduto di non avere più speranze. Un passo in avanti e sono ancora in piedi. E mi sento meglio. Vedo le facce sorridenti, ricambio con un sorriso magari ancora un po’ incerto sapendo che è solo questione di tempo..

Passo 6 … difficile…

Pubblicato: 28 agosto 2022 in 2022
Tag:, , ,

Sarebbe meglio far finta di niente, voltarsi dall’altra parte, non scrivere, non essere, e ci penso domani….

Oggi non è andata bene.

Mi faccio comunque una coccola, non voglio essere il giudice cattivo di me stessa, come sempre. Solo che sento avanzare a spallate una parola, nella mia testa. Ed è la parola che mi fa più paura di tutte. I N V I S I B I L E.

Ed è per questo che devo scrivere, fissare l’istantanea, non far finta di niente, non voltarmi dall’altra parte, essere. L’ ultima cosa che voglio, pur avendolo desiderato per anni, è sentirmi invisibile.

Ho sbagliato, come sempre. A specchiarmi negli occhi degli altri. Devo guardarmi attraverso i miei occhi. Che non sono sempre benevoli, anzi. Ma conoscono le sfumature. Se chiedo rispondono. Al limite discutono. Ma non mi lasciano da sola a cercare la risposta. Non importa. Sono abbastanza forte per affrontare il va e vieni delle persone nella mia vita. Non trattengo, non insisto.

Aspetto domani. Magari andrà meglio.

Passo 5

Pubblicato: 26 agosto 2022 in 2022
Tag:, ,

La città piano piano sta tornando alla normalità. Le serrande abbassate, con i loro cartelli “Chiuso per ferie”, che nei giorni scorsi contribuivano a darmi quel comodo senso di sospensione, si stanno progressivamente aprendo, molte in questo fine settimana… chissà perché.

Sul tavolino c’è quel libro che sto leggendo, che dovrei finire presto, che un po’ mi piace e un po’ mi angoscia, proprio come la mia vita, in questi giorni.

E poi cammino, e poi c’è G., e poi c’è Romeo, e tanti buoni propositi. Quando esco con Romeo, e lo vedo che non ce la fa, rimpiango i giorni in cui tirava il guinzaglio fino a farmi venire il mal di schiena. E so che quei momenti non ci saranno più. E quindi cammino al suo fianco, rispetto i suoi ritmi e rispondo ai suoi sguardi. E cerco di trattenere quella lacrima che brucia dentro.

Penso a G., alle prove che lo aspettano, e chiudo gli occhi, sperando che vada tutto come deve andare.

E penso a me, che non riesco a smettere di sperare, e sognare. Ho lasciato andare molte persone, e non so perché. Probabilmente c’è un momento in cui bisogna essere soli. Per poi ripartire.

Passo 3

Pubblicato: 23 agosto 2022 in 2022
Tag:, ,

Mmmhhh…

Hai presente quando imposti il navigatore per raggiungere un posto ma non appena inizia a dare indicazioni inizi a contestarlo?

Ecco… riassumendo, la mia giornata è andata così. L’elenco delle attività, che ho scritto ieri sera, l’ho totalmente ignorato, non ho proprio aperto il quaderno. Ma ho “fatto cose” tutto il giorno. Quindi, sono soddisfatta.

La durezza che disegnava il mio volto ha iniziato ad addolcirsi. Ho intravisto scorci azzurri nel mio cielo ancora pieno di minacciose nuvole nere. Qualche sorriso qua e là, e la voglia di cantare sottovoce.

Ho sbandato più dei giorni precedenti, mentre camminavo. Io la vedo così: meno rabbia e la zavorra più leggera mi spingono a dover cercare un nuovo equilibrio.

Passo 2

Pubblicato: 22 agosto 2022 in 2022
Tag:, ,

Meglio essere realistici: i buoni propositi rischiano di infrangersi in quello spazio compreso tra il divano, lo smartphone, me.

È necessaria una strategia di attacco che mi permetta, questa sera, di non sentirmi addosso quel senso di frustrazione che mi ha tenuto compagnia tutta l’estate. L’idea c’è. Ma prima devo affrontare un altro problema. L’Ansia.

È una morsa che stringe forte, stritola da dentro, annulla ogni razionalità e crea il posto ideale in cui i fantasmi peggiori fanno del bullismo con la parte più fragile.

Girarsi dall’altra parte e far finta di niente non è la strada. Si dice che tutto serve. Anche l’ansia. Conviene riconoscerla e “dialogarci”, fino a quando allenterà la sua presa.

Quindi. Prendo un quaderno. Nella prima pagina scrivo la data di oggi. E stilo un elenco di ciò che vorrei fare entro sera. Poche regole: scegliere attività che riguardino tutto il mio mondo; prevedere dello spazio quotidiano per il movimento; disseminare qua e là qualche coccola (cioè trasgressione); se non completo la lista non sentirmi fallita.

Punto.

A ora di pranzo avevo completato solo due punti. L’ansia cresceva, come la certezza di franare nel baratro del fallimento. Ho iniziato a cercare scuse. Ho riletto la lista.

Non è finita. Riprendo il quaderno, rileggo i punti e mi metto in azione. Ho accantonato le inutili zavorre del giudizio concentrandomi sulle attività, una alla volta. E ho finito quasi tutto. E per oggi va bene così.

Dall’altra parte del vuoto

Pubblicato: 25 settembre 2020 in 2020
Tag:, , ,

La paura dà sostanza alle ombre trasformandole in un corpo distorto, gigantesco, minaccioso. Il vuoto è una cassa di risonanza, l’eco conferma la presenza dei fantasmi, il suono di passi troppo solitari aggrava, è come una benda sugli occhi che non fa capire la direzione, la velocità, il senso.

Io lo so: se non si addormenta la paura, se si accetta di lasciarla camminare con noi senza farsi schiacciare, si va avanti trascinando questa pesante zavorra che a volte toglie il fiato, che a volte obbliga a sedersi e aspettare.

Il tempo passa e la sensazione è di girare a vuoto, di buttare via ore, o giorni: incapaci di vedere, progettare, afferrare la vita.

Rassegnata ad andare verso un’unica direzione: il fallimento.

Il buio nasconde, non elimina.

A pochi passi dalla vetta, col respiro spezzato dall’ansia, convinta di non avere più energia, improvvisamente un lampo, che illumina tutto, e un tuono, che scuote fino alle viscere. E le lacrime che esplodono da chissà dove e finalmente escono, copiose e inarrestabili; parole compresse da troppo tempo rompono le catene e colpiscono dove devono colpire. Il mio corpo diventa sostanza, le ombre rimpiccioliscono fino a scomparire e la luce prende il sopravvento su tutto.

È l’altra parte del vuoto, dove conta quello che ho, dove vedo quello che è, dove non sono sola. E finalmente posso riposare… per poi ripartire…

Camera 1 – camera 2 – Divano: ambarabà ciccì coccò… a me tocca il divano, bene! Più spazio, più aria, grande finestra su quel che resta del mondo. Non posso chiudere la porta, è uno spazio aperto, ma loro si chiudono, e da qualche anno le porte chiuse non le sopporto più.

Guardo la mia fotografia, pixel dopo pixel, l’istante precedente a quando tutto si è fermato. Ripenso a ogni passo fatto negli ultimi mesi, che aveva senso e coerenza rispetto al precedente. E a quello successivo. Anche tutto questo?

Un giorno ripartiremo. Certo. Verso dove? Ho perso la direzione! E quando la mia testa sorvola questi territori è finita, vengo catapultata in una dimensione da incubo, il vuoto si apre dentro di me, basta veramente poco. Quindi prendo un libro, o scrivo, o abbraccio Giò. Sono tutti salvagenti: ritrovo un mio equilibrio.

Sinceramente. Se l’istantanea fosse stata di un attimo qualunque di tre anni fa, non so come ne sarei… ne saremo usciti. Vivi o morti? A pezzi sicuramente. Si respirava rabbia, frustrazione, solitudine. Talvolta odio. Mi era esplosa dentro l’urgenza del cambiamento, perché stavo progressivamente morendo e finalmente me ne ero accorta. Avevo capito. E reagito. Ma la forza era poca.

I diecimila passi, la dieta, il lavoro, vecchi e nuovi amici, il corso di scrittura, il tirocinio…. Era una partita a scacchi con la vita, ogni mossa era indissolubilmente legata alla contromossa dell’avversario, il destino. La cosa importante è che tutto andava, in certi momenti a una velocità impressionante. Poi rallentava e poi riprendeva. Non si fermava mai. Una sorta di otto volante a moto perpetuo, continui alti e bassi, lunghe salite e vorticose discese. Ogni giro distruggevo un tabù, ogni marmorea credenza inculcatami negli anni perdeva improvvisamente senso, si sbriciolava, lasciando spazio a nuove incredibili avventure, di cui ignoravo persino l’esistenza.

Ecco. Fosse successo tre anni fa, probabilmente avrei pagato un pezzo molto alto, forse senza rendermene conto, veramente. Oggi è faticoso, doloroso, frustrante. Assurdo. Ma preferisco pensare anchi’io che, alla fine, TUTTO ANDRA’ BENE

Improvvisamente

Pubblicato: 1 marzo 2020 in 2020
Tag:, ,

Esco. Testa vuota e cuore pieno di emozioni. Cammino inventandomi tante piccole mete. Ma l’energia non esce, entra e basta, viaggia schizofrenica compiendo mille traiettorie, che provo a ignorare, inutilmente.

Sole. A guardarlo sembra quasi primavera ma fa troppo freddo, ancora. Sorrido. A guardarmi sembro quasi serena, ma non è così, sto cercando delle linee guida da seguire ma mi sembra tutto improvvisamente vuoto, improvvisamente bianco, improvvisamente nulla.

Una cosa divertente provoca la mia risata che scoppia esagerata e fragorosa e non riesco più a fermarmi. Rido rido fino alle lacrime, poi lacrime e lacrime e non rido più, solo lacrime che non riesco a fermare né nascondere e così mi arrendo, non contrasto questo pianto ma lo lascio andare libero fino all’ultima lacrima, fino all’ultima emozione.

A volte le parole non bastano.
E allora servono i colori.
E le forme.
E le note.
E le emozioni.

(Alessandro Baricco)


Alla fine mi sento vuota, e non so come ripartire.

E improvvisamente, capisco.

Ripartire. Già. Un passo dopo l’altro, diecimila.. quindicimila… ventimila passi. Perché è cominciata così, la seconda parte della mia vita. Camminando senza una vera meta, senza una strada da seguire, ma andando comunque avanti, seguendo percorsi mai esplorati. E lasciando aperte tutte le possibilità ho finalmente vissuto.

Ricomincio quindi il mio viaggio: camminando a caso, musica a tutto volume e canto, procedo con leggerezza e curiosità, con una consapevolezza più solida e portando con me tutta la libertà già conquistata.

Non dite: “Ho trovato il sentiero dell’anima”, ma piuttosto: “Ho incontrato l’anima in cammino sul mio sentiero”. Poiché l’anima cammina su tutti i sentieri.

(Kalhil Gibran)

Buona notte

Pubblicato: 14 novembre 2019 in 2019
Tag:, ,

Sciarpa sulla faccia, solo gli occhi sono scoperti. Cappuccio in testa. L’alcol mi fa compiere traiettorie incerte: fortunatamente due linee rette e sono a casa. Alcol e rabbia, combinazione esplosiva. Per strada non c’è nessuno, solo qualche macchina, di tanto in tanto. Quindi canto, ‘C’est la vie’ di Achille Lauro, che va in loop, nelle mie cuffiette come nella mia vita. Vaffanculo!

Cosa c’è oltre al dolore? oltre a fallimento? superiamo la paura, probabilmente c’è la Vita! Un’altra notte sul divano, a giocare questa partita a scacchi in cui ognuno di noi, probabilmente, dà il peggio di sé. Solo che c’è un prezzo, e a pagare non siamo noi, adulti cretini. Questa sera sento che non è tutto perduto. Fino a quando tu dipingi un quadro in cui io proprio non mi riconosco, so che sono salva. Probabilmente anch’io proietto di te un’immagine in cui potresti non riconoscerti.

Alcol che amplifica le emozioni. Tra un po’ affonderò in questo divano, immaginerò i mondi possibili, Domani un passo in più verso me stessa, verso quella che voglio essere, e che sono, un po’ di più ogni giorno che passa.

Buona notte.