
Non posso più chiedermi perché. Come sia stato facile passare dalla vita all’oblìo e noi spettatori muti senza nemmeno la forza, o la voglia, di applaudire a questo triste spettacolo. Almeno io.
Non mi chiedo nemmeno più dov’è la verità. È addirittura poco interessante, e aggiungerebbe veramente poco.
A tutti piace sentirsi speciali, vivere esperienze speciali che, studiando la mappa del tesoro, facciano trovare quel sentiero impervio disseminato di monete d’oro cadute dal forziere. Mi sono sentita privilegiata e appagata.
Oggi ho soffiato su quella candelina, ho visto la fiammella scomparire, il fumo danzare verso il cielo e poi niente. Come tra le mie mani e sulla mia pelle. Niente.
L’eco delle urla di ieri , insulti e bestemmie, mi ha confermato che non fa male. Non mi fa più male.
So da dove ripartire. Nessuno può farmi sentire speciale se io non lo permetto. Nessuno può ferirmi se io non lo permetto. E io non lo permetto. Di ferirmi. E per sentirmi speciale probabilmente ci devo lavorare ancora un po’.
Quindi schiarisco la voce e canto: “HAPPY BIRTHDAY TO MEEEEE..”
E sarà quel che sarà!