Sabato grigio e sonnacchioso; il meteo ha chiarito che è meglio abbandonare le speranze. Alle 7.30, però, ancora non piove: quindi prendo Romeo per un giretto, poi si vedrà.
Esco di casa e mi perdo. Improvvisamente. Mi trovo a camminare su strade pericolose ma talmente attraenti che non riesco a fermarmi. Tante emozioni in circolo, il panorama si è aperto inaspettatamente, non vedo il limite segnato dall’orizzonte.
Cerco di procedere lentamente per godermi ogni passo e per vedere se riesco a indovinare la direzione di quello successivo. Ma sbaglio sempre. In questo momento, il mondo di sempre mi appare lontano, il mondo di domani mi interessa veramente poco. E’ oggi. E’ questo istante. E’ un tempo che non c’è. Vive dentro di me: traiettorie impazzite mi scagliano verso le stelle o mi fanno precipitare nel regno in cui i fantasmi di sempre mi ingannano con le solite paure. E poi riparte il viaggio.
E sorrido, sorrido tantissimo. Provocando sconcerto a chi, inevitabilmente, si sente escluso da tutto questo.
Arriva la pioggia. Un po’ di realtà. Sono lontana da casa. Romeo mi guarda incuriosito. In qualche modo faremo, tranquillo!
Sotto l’albero che ho scelto probabilmente ci bagniamo il doppio. Ma ho bisogno di fermarmi un attimo. Ho voglia di sentire il profumo di libertà che mi avvolge. E ringraziare tutto ciò che mi sta togliendo la benda dagli occhi e il muro dalla testa, aprendomi infinite possibilità. Grazie.