
Quando il periodo buio è alle spalle ma solo a un passo di distanza…. Quando una certa idea di futuro la sento e inizio a disegnarla, ma la voce è troppo bassa, sussurrata, impercettibile quasi e i colori sono come acquerelli troppo diluiti .. sì! Mi sento salva, ma non troppo, mi sento forte ma ho paura….
Non ho più le certezze di prima, forse è meglio, perché gli altri possono applaudire o fischiare, esserci o sparire, capire o giudicare… ma la prospettiva è mediamente diversa, ostacoli apparentemente insormontabili possono sembrare insignificanti per chi ha un’altra storia.
Le parole sono solo parole. Ognuno le dipinge con i colori della sua vita. La temperatura di ogni parola varia da storia a storia. E da un momento all’altro dell’esistenza. Come il peso.
C’è sempre un filtro invisibile tra chi parla e chi ascolta, al di là delle buone intenzioni.
Alle volte, lo ammetto, il vorticoso groviglio dei miei pensieri non aiuta me, figuriamoci gli altri… Comunque. Sono riuscita a uscire dal baratro. E l’ho fatto da sola.
C’è ancora troppa distanza tra me e il mondo che desidero. Ma la cosa importante è che ogni mattina io mi sveglio e coscientemente SCELGO DI ESSERE FELICE. Tra i mille dialoghi interiori che bisbigliano: “non c’è la puoi fare”. Finalmente rispondo, a voce alta e decisa: “Proviamoci e vediamo!”.