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Sono solo parole

Pubblicato: 8 ottobre 2022 in 2022
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Quando il periodo buio è alle spalle ma solo a un passo di distanza…. Quando una certa idea di futuro la sento e inizio a disegnarla, ma la voce è troppo bassa, sussurrata, impercettibile quasi e i colori sono come acquerelli troppo diluiti .. sì! Mi sento salva, ma non troppo, mi sento forte ma ho paura….

Non ho più le certezze di prima, forse è meglio, perché gli altri possono applaudire o fischiare, esserci o sparire, capire o giudicare… ma la prospettiva è mediamente diversa, ostacoli apparentemente insormontabili possono sembrare insignificanti per chi ha un’altra storia.

Le parole sono solo parole. Ognuno le dipinge con i colori della sua vita. La temperatura di ogni parola varia da storia a storia. E da un momento all’altro dell’esistenza. Come il peso.

C’è sempre un filtro invisibile tra chi parla e chi ascolta, al di là delle buone intenzioni.

Alle volte, lo ammetto, il vorticoso groviglio dei miei pensieri non aiuta me, figuriamoci gli altri… Comunque. Sono riuscita a uscire dal baratro. E l’ho fatto da sola.

C’è ancora troppa distanza tra me e il mondo che desidero. Ma la cosa importante è che ogni mattina io mi sveglio e coscientemente SCELGO DI ESSERE FELICE. Tra i mille dialoghi interiori che bisbigliano: “non c’è la puoi fare”. Finalmente rispondo, a voce alta e decisa: “Proviamoci e vediamo!”.

Impronte

Pubblicato: 1 ottobre 2022 in 2022
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Spruzza passa sciacqua… Spruzza passa sciacqua… Impronte su impronte su ante da troppo tempo trascurate… Spruzza passa sciacqua… Il bianco torna bianco bello e basta così poco…

L’attenzione dura poco: le impronte mi portano fuori dalla cucina, da Cernusco e dalla realtà…

La bambina è bella, occhi azzurri e capelli biondi, vestita come una perfetta bambolina mano nella mano di una mamma tanto bella ma tanto diversa, decisamente mediterranea. Le luci del centro, lo splendore della Rinascente, scale mobili lampadari e lusso che sembrava appartenermi, solo perché lo stavo attraversando, annusando, vivendo.

E la grande scala di quella casa, quella che ancora sogno, di tanto in tanto, nonostante sia passata una vita.. quella scala che era destinata a occasioni importanti, come quelle tre stanze inviolabili, chiuse sempre a chiave tranne forse la domenica, che c’era la musica, o i filmini da aggiustare e vedere…

La casa era grande. Forse troppo per me, mi sembrava tutto troppo distante. E mi stupisco ancora quando penso a quando andavo a trovare la mia amica Marilena, un piccolo esercito di tre generazioni stipato in un bilocale o poco più e io facevo i conti e non capivo come si sarebbero sistemati per la notte, ma c’era anche una parte di me che la invidiava: lì dentro era impossibile essere invisibili…

Mi sembra di aver riprodotto quella distanza tante e tante volte, nella mia vita. E ora che mi pesa, che non basta una spugnetta per cancellarla mi chiedo, dopo tanta vita, come faccio a fare capire che ho bisogno di altro, di essere vista, e abbracciata, anche se abbasso gli occhi, o se dico che no, non è tanto importante.

Come Pollicino

Pubblicato: 21 settembre 2022 in 2022
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Mi sono persa. Ed è un dato di fatto. Due mesi di merda, logoranti e pesanti.

Ho tirato il freno a mano, ho vissuto in difesa cercando appigli ed energia. Non so esattamente cosa abbia scatenato tutto questo. Mi ci sono ritrovata dentro ed era estate, era caldo, mi sembrava tutto normale.

Quando mi sono resa conto che no, non lo era affatto, ho peggiorato la situazione. Come chi non sa nuotare e inizia ad agitare istericamente braccia e gambe, respirando male, rischiando così di affogare. Magari in mezzo metro d’acqua. Ecco.

Ho perso tempo. Ho perso persone. E fiducia. In me, negli altri, nel domani.

Poi arriva qualcuno, che mi conosce bene, ma non benissimo, che mi ascolta, mi blocca e dice: “Perché non riesci a vedere in te quello che vedo io? Smettila di cercare risposte e vivi!”

BAM!

Ha ragione, anche se spegnere il cervello non è cosa facile. Ha assolutamente ragione.

Ho cercato un punto da cui ripartire. E ho ripreso in mano tutti i frammenti di una storia che mi stavano aspettando da tempo: li sto mettendo in ordine, strutturando ma, soprattutto, rileggendo. E riscrivendo, dove necessario. Ho ritrovato me, e non solo. Tante emozioni per una vita in continua metamorfosi. E, come Pollicino, ho ritrovato la strada, sassolino dopo sassolino, parola dopo parola.

Grazie. A chi mi ha fatto scrivere. Ignorando che un giorno tutto questo mi avrebbe riportato a riva sana e salva.

Con i miei occhi

Pubblicato: 17 settembre 2022 in 2022
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Un metro più in là.. nord sud ovest est, non importa. Ma devo andare un metro più in là. Qui non c’è più aria pulita, le facce hanno un’unica distorta espressione, i silenzi non puniscono né guariscono. Ho fatto il solito errore di guardarmi, e giudicarmi, attraverso i vostri occhi e, come al solito, ne sono uscita a pezzi. Il plurale è d’obbligo…

Abbracciata al solito divano, accogliente giaciglio degli ultimi dieci giorni, ho finalmente visto le sbarre invisibili di una gabbia che non mi ha permesso di ragionare. Nuotavo controcorrente senza nemmeno accorgermene. Annaspavo alla ricerca di una soluzione senza pormi le domande, forse senza sapere quali fossero le risposte più urgenti.

Andare un metro più in là, per allontanarmi soprattutto da me e vedere in modo più chiaro, con i miei occhi. Lasciando nella gabbia la mia parte peggiore, quella che ripete che non ce la posso fare. Quella che mi fa esplodere dentro, che sembra non essere raggiunta da niente e nessuno. Sono ancora la guardia carceraria di me stessa, nonostante tutti i passi avanti.

E così l’ho fatto, per poter riprendere il mio viaggio.

Ultimamente ho perso molte delle mie certezze e ho avuto paura. Ho creduto di non avere più speranze. Un passo in avanti e sono ancora in piedi. E mi sento meglio. Vedo le facce sorridenti, ricambio con un sorriso magari ancora un po’ incerto sapendo che è solo questione di tempo..

Happy birthday

Pubblicato: 8 settembre 2022 in 2022
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Non posso più chiedermi perché. Come sia stato facile passare dalla vita all’oblìo e noi spettatori muti senza nemmeno la forza, o la voglia, di applaudire a questo triste spettacolo. Almeno io.

Non mi chiedo nemmeno più dov’è la verità. È addirittura poco interessante, e aggiungerebbe veramente poco.

A tutti piace sentirsi speciali, vivere esperienze speciali che, studiando la mappa del tesoro, facciano trovare quel sentiero impervio disseminato di monete d’oro cadute dal forziere. Mi sono sentita privilegiata e appagata.

Oggi ho soffiato su quella candelina, ho visto la fiammella scomparire, il fumo danzare verso il cielo e poi niente. Come tra le mie mani e sulla mia pelle. Niente.

L’eco delle urla di ieri , insulti e bestemmie, mi ha confermato che non fa male. Non mi fa più male.

So da dove ripartire. Nessuno può farmi sentire speciale se io non lo permetto. Nessuno può ferirmi se io non lo permetto. E io non lo permetto. Di ferirmi. E per sentirmi speciale probabilmente ci devo lavorare ancora un po’.

Quindi schiarisco la voce e canto: “HAPPY BIRTHDAY TO MEEEEE..”

E sarà quel che sarà!

Passo 6 … difficile…

Pubblicato: 28 agosto 2022 in 2022
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Sarebbe meglio far finta di niente, voltarsi dall’altra parte, non scrivere, non essere, e ci penso domani….

Oggi non è andata bene.

Mi faccio comunque una coccola, non voglio essere il giudice cattivo di me stessa, come sempre. Solo che sento avanzare a spallate una parola, nella mia testa. Ed è la parola che mi fa più paura di tutte. I N V I S I B I L E.

Ed è per questo che devo scrivere, fissare l’istantanea, non far finta di niente, non voltarmi dall’altra parte, essere. L’ ultima cosa che voglio, pur avendolo desiderato per anni, è sentirmi invisibile.

Ho sbagliato, come sempre. A specchiarmi negli occhi degli altri. Devo guardarmi attraverso i miei occhi. Che non sono sempre benevoli, anzi. Ma conoscono le sfumature. Se chiedo rispondono. Al limite discutono. Ma non mi lasciano da sola a cercare la risposta. Non importa. Sono abbastanza forte per affrontare il va e vieni delle persone nella mia vita. Non trattengo, non insisto.

Aspetto domani. Magari andrà meglio.

Passo 5

Pubblicato: 26 agosto 2022 in 2022
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La città piano piano sta tornando alla normalità. Le serrande abbassate, con i loro cartelli “Chiuso per ferie”, che nei giorni scorsi contribuivano a darmi quel comodo senso di sospensione, si stanno progressivamente aprendo, molte in questo fine settimana… chissà perché.

Sul tavolino c’è quel libro che sto leggendo, che dovrei finire presto, che un po’ mi piace e un po’ mi angoscia, proprio come la mia vita, in questi giorni.

E poi cammino, e poi c’è G., e poi c’è Romeo, e tanti buoni propositi. Quando esco con Romeo, e lo vedo che non ce la fa, rimpiango i giorni in cui tirava il guinzaglio fino a farmi venire il mal di schiena. E so che quei momenti non ci saranno più. E quindi cammino al suo fianco, rispetto i suoi ritmi e rispondo ai suoi sguardi. E cerco di trattenere quella lacrima che brucia dentro.

Penso a G., alle prove che lo aspettano, e chiudo gli occhi, sperando che vada tutto come deve andare.

E penso a me, che non riesco a smettere di sperare, e sognare. Ho lasciato andare molte persone, e non so perché. Probabilmente c’è un momento in cui bisogna essere soli. Per poi ripartire.

Passo 2

Pubblicato: 22 agosto 2022 in 2022
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Meglio essere realistici: i buoni propositi rischiano di infrangersi in quello spazio compreso tra il divano, lo smartphone, me.

È necessaria una strategia di attacco che mi permetta, questa sera, di non sentirmi addosso quel senso di frustrazione che mi ha tenuto compagnia tutta l’estate. L’idea c’è. Ma prima devo affrontare un altro problema. L’Ansia.

È una morsa che stringe forte, stritola da dentro, annulla ogni razionalità e crea il posto ideale in cui i fantasmi peggiori fanno del bullismo con la parte più fragile.

Girarsi dall’altra parte e far finta di niente non è la strada. Si dice che tutto serve. Anche l’ansia. Conviene riconoscerla e “dialogarci”, fino a quando allenterà la sua presa.

Quindi. Prendo un quaderno. Nella prima pagina scrivo la data di oggi. E stilo un elenco di ciò che vorrei fare entro sera. Poche regole: scegliere attività che riguardino tutto il mio mondo; prevedere dello spazio quotidiano per il movimento; disseminare qua e là qualche coccola (cioè trasgressione); se non completo la lista non sentirmi fallita.

Punto.

A ora di pranzo avevo completato solo due punti. L’ansia cresceva, come la certezza di franare nel baratro del fallimento. Ho iniziato a cercare scuse. Ho riletto la lista.

Non è finita. Riprendo il quaderno, rileggo i punti e mi metto in azione. Ho accantonato le inutili zavorre del giudizio concentrandomi sulle attività, una alla volta. E ho finito quasi tutto. E per oggi va bene così.

È stato bello piangere

Pubblicato: 6 gennaio 2022 in 2021
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Quest’anno ce l’avevamo quasi fatta a passare indenni questo Natale… E invece no! Arrivato il conto, salato come spesso succede.

Ho deciso che era arrivato il momento di fare pulizia: la mia scrivania, stracolma di cose, passate e presenti, aveva bisogno di essere liberata. Come la mia anima! E ieri notte, complice una litigata di quelle serie, mi ha fatto decidere: questa notte non si dorme, si affronta questa montagna.

Ho camminato per migliaia di passi, tra la scrivania e la spazzatura, in cucina… Perché ogni cosa che valutavo doveva avere una destinazione, mi faceva sentire bene. Ogni volta che conquistavo qualche centimetro lo pulivo per bene, cercando di eliminare tutta quella polvere che non mi appartiene più. Arrivata la mattina, la situazione era decente.

Ai fianchi della scrivania ci sono due cassettiere con ognuna due grandi cassetti. Anche lì dentro ci sono cose accumulate in vent’anni vita. Ho bisogno di spazio, e lo devo recuperare lì dentro. È stato un viaggio interessante. Frammenti di G bambino, di P innamorato, lettere di auguri per qualche compleanno importante, parole degli amici quando è morto mio papà. Ed è stato lì, parola dopo parola, frase dopo frase, in un mondo che non mi appartiene più, ma di cui ho riconosciuto qualche traccia dentro di me, a smuovere un sentimento, a cui non riesco a dare un nome. Ringrazio quelle lacrime, che sono scese copiose, liberandomi.

È stato stupendo piangere, ora si può voltare pagina.

Vento d’estate…

Pubblicato: 20 agosto 2021 in 2021
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Una brezza delicata smuove appena i rami più alti degli alberi del giardino… Eppure arriva travolgente, accarezza la mia pelle e mi accorgo di un piccolo squarcio nell’armatura, frammenti di cuore pulsano, e danzano, e per un attimo è rassicurante: quindi VIVO!

No, non posso, non voglio, non devo. Prendo tutto il necessario, la miscela di rabbia e sfiducia e richiudo tutto, ricreando la zona di sicurezza in cui l’ingresso è a invito esclusivo.

Forse sono sempre stata così, in fondo. Mi hanno sempre detto che sembro fredda, distante.. e anche peggio… E io che mi sento travolgere da tsunami di emozioni e che ho bisogno di tempo, per elaborarle e sistemarle nella mia vita, mi sono sempre chiesta come fosse possibile che il mondo mi vedesse così: non traspare questo groviglio emotivo? No, evidentemente.

Oggi non me ne preoccupo più.

C’è chi riesce a vedermi veramente. Chi mi ascolta. O mi fa ridere. Chi sa aspettarmi. Chi compare per un attimo e poi sparisce. Ma è l’attimo giusto da condividere. E poi c’è il vento. Che arriva, smuove tutto e poi si placa. E ho bisogno anche di questo.