Oltre il disprezzo

Pubblicato: 20 marzo 2020 in 2020
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Foto di Foundry Co da Pixabay

Il mio orologio mi dice che questa notte ho dormito tre ore e quaranta minuti, con solo 38 minuti di sonno profondo. Ieri sera ero un concentrato di pensieri che sto iniziando a dipanare piano piano scrivendo. Ecco la mia opportunità.

L’ennesima crisi è arrivata quasi inaspettata, a mezzogiorno. Nel mio iniziale mutismo c’era in realtà un fermento per valutare il profilo da tenere. Quello comodo, in cui la spettatrice di uno spettacolo già visto applaude o fischia alle battute dei protagonisti.

Oppure no. Era forse il momento di cercare di aprire un varco, far passare un messaggio, essere parte attiva. Ho stupidamente optato per questa strada.

Penso che se avessi l’opportunità di diventare invisibile e ascoltare le opinioni degli altri su di me non vista probabilmente non sarebbe tutto così scontato. Nel bene e nel male. Solo di una persona mi è chiaro il disprezzo, anche quando cerca di dissimularlo, anche quando lo nega giurando sulle cose più care, non ce la fa, mi arriva. E così… L’onda mi è arrivata addosso, al di là delle parole.

Ma non mi ha fatto niente. Anzi. C’è tanta libertà oltre il disprezzo. Forse tempo fa avrei lottato per farmi capire. Avrei sentito un dolore, avrei cercato di urlare: guardami, cazzo! non lo vedi chi sono??

Oggi no. Oggi lo so, l’ho capito finalmente: non ne vale proprio più la pena.

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