Ogni giorno scorrono sui nostri smartphone fiumi di parole. Per lavoro, amore, amicizia…
Passano e vanno. Ammucchiandosi indefinite insieme a milioni di altre parole.
Il fatto che per me non sono quasi mai SOLO parole. Ma medicina. Gioco. Spunto. Strade da percorrere. Guerre da combattere. Sogni da sognare. E da realizzare. Legami da tagliare. Nuovi intrecci. Micce per le emozioni.
Ho un posto tutto mio, una specie di muro digitale, dove queste parole sono diventate una collezione.
Le più belle, divertenti, evocative, le conservo tutte lì. A quel punto diventano veramente tutte mie. Perché sparisce chi le ha scritte, il mezzo con cui le ha mandate, il contesto che le ha generate. Diventano emozioni pure. Mi tengono compagnia. Mi danno la forza. Mi fanno ridere. Perché sono tutte belle. Tutte mie.